Niente carcere per l'assassino di Cerda, Calogero Cicero non è capace di intendere e di volere

Redazione

Cronaca

Niente carcere per l'assassino di Cerda, Calogero Cicero non è capace di intendere e di volere
Uccise in pieno giorno Vincenzo La Tona ritenendolo amante della moglie

18 Gennaio 2016 - 00:00

Calogero Cicero, il finanziere di 50 anni che ha ucciso a Cerda, in pieno centro e in pieno giorno Vincenzo La Tona, è stato da qualche giorno trasferito dal carcere di Enna ad una struttura sanitaria del catanese. Quando ha impugnato la beretta d'ordinanza, scaricando ben 7 colpi di postila sul corpo di La Tona, non era capace di intendere. Cicero, accecato dalla gelosia, era certo che La Tona, impiegato dell'ufficio tecnico del Comune di Cerda, fosse l'amante della moglie, per questo lo uccise nei locali del municipio di Cerda. Un delitto passionale in piena regola. Ora, una perizia psichiatrica chiesta dal suo avvocato, Salvo Priola, stabilisce che Calogero Cicero  non era capace di intendere e di volere quando commise l'efferato omicidio. Il finanziare soffrirebbe infatti di “disturbo bipolare”, ed in particolare di un disturbo maniaco-depressivo che si manifesta con gravi alterazioni dell'umore e fasi di depressione.

Il delitto che scosse l'intera comunità di Cerda è avvenuto nel gennaio scorso, proprio negli uffici comunali della centralissima via Roma, dove ha sede l'ufficio tecnioco del Comune. Sette colpi esplosi dalla beretta di ordinanza che raggiunsero La Tona al torace e alla testa senza lasciargli scampo. Poco dopo il delitto si costituì presso la caserma dei Carabinieri dicendo senza giri di parole: “ho ucciso l'amante di mia moglie” 

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