Omicidio colposo, si stringe il cerchio delle responsabilità sul caso di Antonella Seminara

Redazione

Cronaca

Omicidio colposo, si stringe il cerchio delle responsabilità sul caso di Antonella Seminara
Rinviate a giudizio due ginecologhe dell’ospedale di Nicosia

18 Gennaio 2016 - 00:00

Si stringe il cerchio delle responsabilità attorno alla tragica morte di Antonella Seminara, la giovane puerpera deceduta nell’ospedale di Sciacca, dove era stata trasferita d’urgenza ed in condizioni cliniche ormai gravissime, a seguito di una emorragia scatenatasi durante il parto nell’ospedale Basilotta di Nicosia. 

La Procura di Enna, come era prevedibile, ha chiesto il rinvio a giudizio per due degli indagati. Le dottoresse M.D.C. e R.V., in servizio al Basilotta e difese dagli avvocati Salvatore Timpanaro e Carlo Alberto Raimondi, si presenteranno dinanzi al Gip il prossimo 28 maggio con l’accusa di omicidio colposo. La notizia è stata pubblicata nel sito del Giornale di Sicilia con un pezzo a firma della giornalista nicosiana Cristina Puglisi.

Le indagini, avviate il 5 agosto del 2013, hanno subito preso un indirizzo preciso. Dalla perizia disposta dall’allora Procura di Nicosia appariva chiaro che le eventuali responsabilità sarebbero ricadute addosso alle due ginecologhe in servizio al Basilotta di Nicosia.

Subito scagionate quindi l’anestesista e le due ostetriche in servizio la tragica notte tra il 4 e il 5 agosto 2013. Fuori dalle indagini anche i due responsabili del 118, inizialmente iscritti nel registro degli indagati.

Antonella Seminara, quarantenne alla sua prima gravidanza, era arrivata all’ospedale Basilotta intorno alle 19,30 del 4 agosto 2013. Era stata ricoverata per un distacco della placenta, i cui sintomi si sarebbero presentati già a partire dalle 18. Al Basilotta era stata presa in carico dai sanitari dell’unità operativa di Ostetricia ed era stata sottoposta ad un cesareo anche se, così come era emerso subito e come la perizia ha confermato, per il bambino non si sarebbe potuto fare nulla perché era già morto all’arrivo della signora in ospedale.

SEGUIRANNO APPROFONDIMENTI

  

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