Palazzo Adriano, schiaffi e maltrattamenti per gli studenti “indisciplinati”. Sospesa l'insegnante “cattiva”

Redazione

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Palazzo Adriano, schiaffi e maltrattamenti per gli studenti “indisciplinati”. Sospesa l'insegnante “cattiva”
Indagini della polizia dopo la denuncia di una mamma

18 Gennaio 2016 - 00:00

Agenti della Polizia di Stato appartenenti al Commissariato Corleone hanno eseguito la misura cautelare interdittiva della sospensione dall’insegnamento, presso la scuola elementare di Palazzo Adriano, di un’insegnante, ritenuta responsabile del reato di maltrattamenti verso gli alunni.

Il provvedimento è stato disposto dall’ufficio del Gip del Tribunale di Termini Imerese.

I maltrattamenti si sarebbero concretizzati in atteggiamenti di vessazione, materiale e morale, venuti a galla grazie alla denuncia presentata dalla madre di un alunno.

Ne è conseguita un’articolata indagine mirata a riscontrare quanto emerso in denuncia.

La corposa acquisizione di materiale documentale e, soprattutto, la preziosa testimonianza di alunni e genitori hanno aperto uno squarcio su uno scenario di  malversazioni in cui maltrattamenti ed umiliazioni nei confronti dei piccoli erano costantemente scambiati per rigore e severità.

Le indagini hanno chiaramente voluto garantire i minori interessati le cui audizioni sono avvenute in luoghi ovattati ed alla presenza di figure professionali, quali consulenti psicologi, che potessero smorzare il trauma dell’evento.

 I riscontri dei poliziotti, cui un importante contributo è stato fornito anche da personale dello stesso istituto scolastico, hanno verificato come la mancata trascrizione di avvisi sul diario o banali monellerie potesse costar caro ai piccoli dell’istituto elementare.

Gli alunni venivano percossi, sottoposti a castighi ingiustificati e sproporzionati, spesso collocati in castigo in uno stanzino della scuola o sul balcone con l’anta chiusa dall’interno con pericolo per la loro stessa incolumità.

L’alunno “indisciplinato” era costretto a stare con le gambe piegate, in ginocchio ed a braccia protese in avanti, obbligato a recarsi in altra classe per rimanervi con la faccia al muro o rivolta verso la lavagna mentre i compagni lo deridevano.

In una circostanza è emerso come l’insegnante abbia percosso un alunno con un violento schiaffo lasciando sul viso il segno dell’anello ed abbia poi consigliato di alleviare il dolore con un panno bagnato.

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