Petralia Sottana, energia elettrica dall’acquedotto comunale

Redazione

Cronaca

Petralia Sottana, energia elettrica dall’acquedotto comunale
Ottenuto un finanziamento di 320 mila euro

18 Gennaio 2016 - 00:00

Il Comune di Petralia Sottana ottiene ha ottenuto un finanziamento di 320 mila euro per la realizzazione di un impianto idroenergetico nell’acquedotto comunale dove saranno installate due turbine per la produzione di energia elettrica. L’impianto sfrutterà la pressione che si genera nel punto di collegamento tra il serbatoio comunale, inaugurato nel 1928, e la rete idrica che per caduta rifornisce, ininterrottamente per 365 giorni l’anno, tutto il centro abitato.

Prosegue così nella sua scelta orientata alla produzione e all’utilizzo di energia da tutte le fonti rinnovabili.

Sono già presenti impianti di produzione da fonte eolica, fotovoltaica e, a breve, a seguito della partecipazione a diversi bandi su fondi strutturali, saranno valorizzate anche le biomasse e la geotermia a bassa entalpia.

La produzione di energia idroelettrica a Petralia ha le sue radici nel lontano 1908, anno in cui venne inaugurata la famosa centrale idroelettrica comunale “Cataratti” che per oltre 70 anni ha sostenuto lo sviluppo e migliorato la qualità della vita della comunità.

Oggi la centrale, con meravigliose macchine che risalgono al 1906, perfettamente funzionanti, rappresenta un esempio di archeologia industriale nonché riferimento didattico per diffondere la cultura delle energie da fonti rinnovabili – idrico, fotovoltaico, eolico e solare termico, presupposti per lo sviluppo ecosostenibile.

“Il Piano Energetico Comunale per le Energie Sostenibili – sottolinea con soddisfazione Leonardo Neglia, Assessore per le Politiche ambientali – è già stato sottoposto all’Ufficio Europeo del Patto dei Sindaci che fissa come obiettivo di riduzione delle emissioni climalteranti il 25%. Allo stato attuale la produzione complessiva degli impianti di energia alternativa copre il 10,23% del consumo totale pubblico e privato in un territorio di quasi 18 mila ettari.”

Tutto ciò rappresenta il nostro contributo, soprattutto culturale, per vincere una sfida di livello mondiale.

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