Piana degli Albanesi, lo scuolabus torna a pagamento. Petta: “Il sindaco si dimetta”

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Piana degli Albanesi, lo scuolabus torna a pagamento. Petta: “Il sindaco si dimetta”
La Giunta approva la delibera con cui il servizio passa in compartecipazione con i cittadini. "Scelta obbligata", la replica

18 Gennaio 2016 - 00:00

7,08 al mese, 56,63 euro per il servizio di scuolabus da ottobre a maggio. Quest’anno in realtà costerà qualcosina meno, visto che la delibera appena approvata dalla giunta comunale di Piana degli Albanesi prevede l’inizio del servizio scuolabus a pagamento dall’1 gennaio 2014. Nella delibera, pubblicata sull’albo pretorio, si legge che il Comune ha deciso di compartecipare al servizio riservato ai bambini delle scuole, in misura del 52 per cento. Il costo totale del servizio è di 12.270,60 euro. Toccherà, quindi, ai genitori, coprire il 48 per cento mancante, pagando i 5.889,88 mancanti. “Una decisione presa per ammortizzare i costi – dicono dal Comune -. Orami i Comuni, visto le entrate che riceve, non può più dare servizi totalmente gratuiti. Si sta cercando di fare un ridimensionamento della spesa”.

“Questo ennesimo schiaffo alle categorie più deboli ha stupito i cittadini di Piana – dice il consigliere Alberto Petta (nella foto) -. Da mesi continuo a contestare e combattere le scelte folli di questa amministrazione che sistematicamente sta aumentando tutti i tributi comunali, ha soppresso decine di servizi pubblici e sta trasformando servizi gratuiti in servizi a pagamento, aggravando la situazione economica già debole di molte famiglie. Tutto ciò viene fatto con procedure di dubbia legittimità all‘oscuro delle forze politiche in campo anche di quelle di una maggioranza inerme e serva. Un segnale chiaro di quello che bisogna fare oggi senza più aspettare: la giunta ed il sindaco devono prendere coscienza del fallimento di questi due anni e dimettersi o in alternativa chiedere l'intervento di un commissario che assista questo sindaco nelle scelte per il bene del comune e del paese così continuando si rischia altrimenti di perdere tutte le cose costruite e consolidate in decenni”.

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