Promozione B, tra Real Calcio e Merì un pareggio inutile

Raffaele Taibi

Sport

Promozione B, tra Real Calcio e Merì un pareggio inutile
Finisce 0-0 l'anticipo del girone B di Promozione. Sconfitta per il Campofelice

18 Gennaio 2016 - 00:00

REAL CALCIO-MERI' O-O

 

REAL CALCIO FINALE: Bruno, Arena, Di Lorenzo (Riccobene 80'), Ciardo, Mannisi, Di Gregorio, Grimaudo, Geraci, Cicero, Vitale, Cordova, Panchina: Majewski, Riccobene, Calistro, Corradino, Giannusa, Pantina, Nasca. All.: Cinquegrani.

MERI': Munafò, Lo Monaco, Pirri (Impalà 54'),Furnari, Bucca, Quattrocchi C., Ruggeri, La Spada (Mangano 54'),Cipriano (Puliafito 85'), Quattrocchi D., Scolaro.  Panchina: Saia, Currò, Mangano, Scauso, Fagone, Puliafito, Impalà. All.: Cataldi.

ARBITRO: Sig. Davide Cilio (PA). ASSISTENTI: Emilio Micalizzi e Filippo Vitrano (PA).

AMMONITI: La Spada, Cordova, Di Lorenzo, Mannisi, Furnari, Di Gregorio.

 

Un Merì quadrato, ben organizzato e disposto in campo, ma con le polveri bagnate, non riesce ad andare oltre lo 0-0 contro un modestissimo Real Calcio in un incontro scialbo e povero di emozioni, in cui comunque gli ospiti messinesi hanno costruito di più e sono riusciti ad andare più volte vicini al vantaggio, mentre i locali in tutto l'incontro non hanno prodotto neppure una decente occasione da rete.

A dire il vero, al risultato a reti bianche ha contribuito anche il pessimo arbitro Cilio di Palermo, che alla mezz'ora del secondo tempo non ha visto – eppure era vicinissimo – un intervento taglia-gambe di Mannisi su Ruggeri in area, che ha fatto imbestialire gli ospiti: davvero incredibile la svista di Cilio, che sicuramente ha influito sul risultato finale.

Real incerottato, privo di tre uomini importanti quali Città, Longo e Zafonte, però reduce dalla vittoria in chiave salvezza di S. Stefano; Merì in formazione tipo (ovviamente senza Biondo) che cerca punti per tenere vive le poche speranze di acciuffare l'ultimo posto play off. Sin dalle prime battute si intravede subito la migliore organizzazione dei messinesi: squadra corta, buoni movimenti sulla cerniera del centrocampo con Furnari, La, Spada e D. Quattrocchi, appoggiati da due esterni assai vivaci come Ruggeri e Scolaro, con Cipriano a fare da perno e smistare sugli inserimenti. Il Real, sempre anticipato, non può che balbettare calcio, chiudendosi a riccio e rinviando a casaccio, cosa che ha fatto per quasi tutto l'incontro, mostrando errori tecnici e d'impostazione davvero banali.

Pronti via, e il Merì va subito vicinissimo alla rete: dopo azione a un tocco tutta in velocità, è Scolaro ad arrivare solo a tu per tu con Bruno, che però fa la prodezza e toglie il pallone dal sacco (7') Predominio costante dei bianco-blu, e strenua difesa dei locali, costretti sempre a ribattere alla meno peggio senza riuscire a costruire: così Bruno deve ripetere il miracolo su La Spada, messo in azione da una fortuita deviazione di Di Gregorio su tiro di Scolaro (27'), e poi è la traversa a salvarlo su una violentissima punizione di Ruggeri (41'). Ci vuole tutto un tempo per vedere un tiro del Real, una punizione di Geraci che finalmente fa scaldare i guanti di Munafò. La ripresa si apre con un Real disposto un po' meglio in campo, che riesce oltre che a contenere anche a proporre qualcosa in avanti, con Ciardo, Geraci e Vitale, ma niente da fare impensierire più di tanto gli avversari, che, anzi, con Furnari filtrato in contropiede, sfiorano il palo (29'),prima dell'episodio del rigore non concesso (31'). Con la stanchezza l'incontro si fa più caotico fino alla fine, col l'ultima azione-gol mancata dal Merì con D. Quattrocchi, che da 5 metri scarica un palmo fuori a Bruno battuto.

Riesce quindi a restare indenne un Real davvero assai modesto, salvando un punticino che gli serve assai poco nella corsa salvezza, vista la vitalità della concorrenza (vedi vittoria della Ciappazzi contro il CUS), così come assai poco serve al Merì, che deve cedere il 5' posto al Mistretta vincente in casa contro il Campofelice (2-1). I messinesi, a causa della sterilità in attacco, dovranno forse accantonare le pallide velleità di promozione.

 

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