Punti nascite attivi con meno di 500 parti: in Toscana si può

Michele Ferraro

Cronaca

Punti nascite attivi con meno di 500 parti: in Toscana si può
Il piccolo reparto di Portoferrario rimane aperto con 211 parti. Cefalù, con più di 400, chiude

18 Gennaio 2016 - 00:00

La notizia è solo di qualche giorno fa, 23 febbraio scorso per l’esattezza, ed ha suscitato l’apprezzamento di buona parte dell’entroterra Toscano e non solo. Nella regione natia del premier Renzi e di buona parte della sua classe dirigente, rimarranno aperti i 4 punti nascita sotto i 500 parti l'anno, sparsi lungo tutto il territorio regionale. Si tratta dei reparti maternità di Barga (460 parti l'anno), Piombino (313), Bibiena (295) e Portoferraio (211).

Il ministero della Sanità ha approvato “l'eccezionalità” dei 4 punti nascita perché la Regione garantisce la dotazione del personale: medici, ostetriche, infermieri; attrezzature e protocolli operativi che li mettono al pari dei punti nascita di ospedali sopra i 500 parti. Il tutto è stato sancito qualche tempo fa con un accordo con il ministero.

Ed a Cefalù?

A Cefalù si chiude, nonostante i numeri portati in assessorato sanità e girati al ministero siano ben più generosi e rassicuranti di quelli di Piombino, ad esempio, per non parlare di Bibiena e Porotoferraio, i cui dati sono quasi raddoppiati dal reparto cefalutano. Ma la matematica, applicata alla Sanità italiana, è un opinione. Cosi, anche se nel 2013 i parti all’ospedale Giglio di Cefalù sono stati 377 e nel 2014 hanno abbondantemente superato la soglia dei 400, qui si chiude lo stesso.

A nulla è valso il trend positivo del reparto, con un incremento degli interventi del 10% rispetto agli anni scorsi. A nulla e valso anchel’aumento del bacino di utenza che registra negli ultimi anni anche il gradimento di partorienti provenienti da Tusa, Mistretta e Santo Stefano di Camastra. Non siamo mica in Toscana qui. 

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