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Rapine ai “compro oro”, una ragazza il capo-banda

È stata data esecuzione, nel corso di questa mattinata, dagli agenti della Polizia di Stato in servizio presso la Squadra Mobile – Sezione “Antirapina” – ad una Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere emessa dal Gip Marina Petruzzella del Tribunale Di Palermo, su richiesta del Sostituto Procuratore F. Grassi,  nei confronti di Rosalia Augello, 28anni, Rosalba La Rosa 36 anni, Aurelio Valguarnera 54 anni, Salvatore Giappone 30 anni,  resisi responsabili, in concorso, di cinque rapine in danno di esercizi di vendita al minuto di oro e prezioso di Palermo e provincia, tra febbraio e  aprile 2012. Contestualmente, sono stati notificati gli arresti domiciliari ad una quinta persona, Liborio Augello, 49 anni, per ricettazione. Le indagini della Polizia di Stato, hanno consentito di porre fine alla reiterazione delle rapine da parte della banda di rapinatori  che avevano, nel periodo citato,  preso d’assalto gli  esercizi, “Gold Moment” in Via Corso Alberto Amedeo, il “Compro Oro” di Via Rocco Jemma, 77, “Affarissimi” di Via Pietro D’Aragona,  “Mg Preziosi” di Piazza Generale Cascino  e  la gioielleria ”Clemente Gregorio” di Corso Butera a Bagheria. I cinque assalti avevano fruttato ai malfattori monili e denaro contante per un valore stimato sui 100 mila euro circa. Fondamentali nell’attività investigativa si sono rivelati i filmati dell’impianto di video sorveglianza delle gioiellerie e le testimonianze raccolte che hanno consentito agli agenti di ricostruire il “modus operandi” delle rapine e di restringere la cerchia dei sospettati ad alcuni soggetti già noti, appartenenti al rione di Montepellegrino, nonché di individuare Rosalia Augello, quale figura principale della banda. La donna si è rivelata l’ideatrice, la promotrice e l’organizzatrice delle rapine, curante di ogni dettaglio, dall’individuazione degli obiettivi a quello del reclutamento dei componenti di volta in volta scelti per la perpetrazione dei delitti, ma al tempo stesso anche parte attiva del reato ponendosi a viso scoperto, sia nel ruolo di “apripista” che in quello di “palo”. Agiva con freddezza e determinazione usando sempre lo stesso copione,  facendo ingresso nei negozi presi di mira a viso scoperto, per non destare i sospetti degli esercenti che, in buona fede, aprivano la porta  e successivamente temporeggiava sull’uscio. Veniva in tal modo agevolato l’ingresso dei complici che, armati e travisati, minacciavano e costringevano le vittime a recarsi in stanzini, ove venivano chiuse, mentre preziosi e contante venivano sottratti con estrema facilità.  Un provvedimento restrittivo, in questo caso di custodia cautelare domiciliare, è stato notificato anche ad un congiunto della Augello che ha fornito un importante apporto nella ricerca e nella individuazione dei ricettatori dei monili sottratti. In tal senso, nell’individuazione cioè dei ricettatori dei monili, non si escludono sviluppi investigativi che possano penalmente coinvolgere esercenti del settore. 

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