Regione Sicilia, altro schiaffo a Termini Imerese, il Carnevale cancellato dalla finanziaria

Redazione

Politica

Regione Sicilia, altro schiaffo a Termini Imerese, il Carnevale cancellato dalla finanziaria
Burrafato  si scaglia contro il Parlamento Regionale. A vuoto le garanzie di Crocetta 

18 Gennaio 2016 - 00:00

Sono passate solo poche settimane dalla chiusura della campagna elettorale, durante la quale l'amico presidente Rosario Crocetta snocciolava numeri e garanzie per la città di Termini Imerese, circondato dall’affettuoso abbraccio politico della coalizione che ha sostenuto, con evidente successo, la riconferma di Salvatore Burrafato a primo cittadino.

Oggi quella straordinaria vicinanza del presidente della Regione verso la comunità termitana sembra uno sbiadito ricordo. Prova ne siano gli ultimi due “tradimenti” perpetrati da Crocetta complice, in verità, un parlamento regionale ormai totalmente sfuggito di mano alla programmazione politica del “fu” rivoluzionario governo guidato dal “Megafono”, anche quello ormai rotto. Sarebbe il caso di dire “rottamato”.

In un sol giorno la Regione Sicilia ha tagliato i fondi necessari per la ricapitalizzazione dell’interporto di Termini Imerese, compromettendo in maniera seria, grave ed irresponsabile, un opera pubblica ormai terminata e pronta per rilanciare le sorti dell’economia di un intero territorio.

Oltre al danno, perché di questo si tratta! Arriva anche la beffa: il carnevale di termini tagliato via dalla rediviva Tabella H, demonizzata da tutti, vituperata da Crocetta, ma puntualmente resuscitata ad ogni nuova finanziaria regionale e, solo per l’anno 2014, siamo già alla terza!

E’ lo stesso Burrafato a darne notizia “È arrivato alla fine un sì confuso e parziale  del Parlamento siciliano alla tabella H che stranamente perde per strada l'intervento per i Carnevali di Sicilia. “Si” ad un lungo elenco si spesa. “No” ai Carnevali di Acireale, Sciacca e Termini Imerese. Non viene autorizzata la spesa per Enti ed Associazioni con finalità sociali. L'intervento in favore di tre municipi che portano avanti – in un contesto finanziario impossibile e tra mille difficoltà – la tradizione del Carnevale. Ecco cadere sotto i veti incrociati di una lotta politica che non produce niente di buono né per la Sicilia, né per i siciliani. Il Carnevale termitano 2014 è stato già garantito con una modesta risorsa finanziaria a carico del bilancio comunale, grazie al generoso impegno dei maestri cartapestai locali che ogni anno pur con scarse risorse assicurano la realizzazione dei carri allegorici. Parsimonia e tradizione. Resta comunque grande disappunto per una scelta davvero inspiegabile con la quale si dice di no alla storia e alle tradizioni di questa terra. Si dice no ad uno dei pochi eventi che mira alla destagionalizzazione e che non serve a garantire clientele elettorali che si annidano nella famigerata tabella H, riesumata dal voto del parlamento siciliano”.

Al disappunto per il Carnevale si aggiunge lo scoramento espresso ieri per il taglio dei fondi dell’interporto che, solo pochi mesi fa, lo stesso presidente Crocetta aveva garantito. Un dietro front “non facile da digerire” per usare le parole del sindaco che deve buttar giù un boccone amaro. Vai a fidarti degli amici! 

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