Resuttano, maxi furto di vitelli, i Carabinieri arrestano due uomini

Redazione

Cronaca

Resuttano, maxi furto di vitelli, i Carabinieri arrestano due uomini
Intanto l'associazione libera allevatori si costituirà parte civile nel processo

18 Gennaio 2016 - 00:00

Ala, l’Associazione Libera Allevatori, formatasi gli scorsi mesi per coordinare insieme alle locali prefetture siciliane azioni di denuncia e contrasto ai reati di abigeato, si costituirà parte civile nell’ambito del procedimento a carico dei responsabili dell’ultimo episodio in ordine di tempo di furto di bestiame in provincia di Caltanissetta. A Resuttano infatti le scorse ore, i carabinieri hanno fermato un uomo alla guida di un autocarro carico di 52 vitelli appena rubati in un podere della zona. L’associazione, nata proprio con lo scopo di fare sistema e denunciare tali episodi, aveva sollevato la questione relativa ad una vera e propria filiera criminale che sta alla base dei furti di bestiame e dei danneggiamenti nelle campagne. La questione era stata sollevata anche a livello parlamentare con l’interrogazione del deputato nisseno di Ncd Alessandro Pagano che torna sulla questione: “I Carabinieri della Stazione di Resuttano e quelli della Radiomobile di Caltanissetta, cui vanno i miei personali complimenti, – dichiara Pagano – hanno smascherato ancora una volta l’ennesimo atto di una filiera criminale mafiosa, tutt’altro che episodica ed ascrivibile a rubagalline. Siamo in presenza di quello che sosteniamo da sempre e che abbiamo messo nero su bianco a livello parlamentare e cioè che la mafia, dopo aver subito un duro colpo d’arresto, è tornata a fare business su ciò che aveva trascurato, ovvero i campi e gli allevamenti. Anche questa brillante operazione – precisa Pagano – ha permesso di palesare come esista un collegamento fortissimo con la ndrangheta, dato che sia il mezzo che l’autista provengono dalla Calabria, ovviamente è al momento al vaglio degli inquirenti – conclude il deputato Ncd – stabilire se quanto dichiarato dall’uomo fermato alla guida del mezzo sia veritiero, ovvero se il mezzo sia stato realmente rubato con regolare denuncia di furto da parte del proprietario o se questa dichiarazione, sia stata una mendace scusa da accampare dinanzi ai militari dell’arma da parte del proprietario del mezzo, cui peraltro risultano già diversi precedenti penali”. A svelare la veridicità dei fatti, potrebbero essere le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza degli snodi autostradali di Messina e Catania, da dove il camion è certamente transitato le ore antecedenti al furto, questa la proposta dell’Associazione Ala.    

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