Rifiuti, addio Amia, nasce la Rap

Redazione

Palermo

Rifiuti, addio Amia, nasce la Rap
Risorsa Ambiente Palermo sarà la nuova società che si occuperà della gestione della raccolta dei rifiuti e dell´igiene ambientale in città

18 Gennaio 2016 - 00:00

Ieri notte, dopo un  lungo dibattito, il Coniglio comunale ha approvato con un voto quasi unanime e con il parere positivo di tutti i gruppi consiliari, ad eccezione del Pd e di Ora Palermo che si sono astenuti, la proposta della Giunta comunale  per la creazione della nuova Società che gestirà la raccolta dei rifiuti e l'igiene ambientale in città: Rap – Risorsa Ambiente Palermo.

Grazie a questo provvedimento del Consiglio comunale, l'Amministrazione Comunale potrà ora formalizzare, come anticipato nei giorni scorsi alle Organizzazioni sindacali, la proposta di affitto con diritto di prelazione del ramo di azienda di Amia e Amia Essemme per la gestione dei  tutti i servizi connessi alla pulizia della città (spazzamento, manutenzione del verde, raccolta e conferimento dei rifiuti, organizzazione e promozione della differenziata, gestione della discarica di Bellolampo, ecc).

La nuova Azienda si occuperà anche del monitoraggio e della manutenzione straordinaria delle strade.

“Il risultato del voto – ha detto il Sindaco Orlando – dimostra la bontà della proposta politica e tecnica avanzata dall'Amministrazione comunale che non comporterà un aumento di spesa per le casse comunali e garantirà i livelli occupazionali dei dipendenti, permettendo una maggiore e migliore integrazione e coordinamento dei servizi con le altre Aziende e con gli uffici comunali”

Nel corso del dibattito era stato presentato un emendamento che prevedeva la possibilità di esternalizzare il servizio. A tale possibilità il Sindaco si è nettamente opposto “perchè – ha detto – pretendo che l'Amministrazione comunale si assuma davanti ai cittadini una responsabilità e il dovere in prima persona di garantire servizi efficienti e che lo faccia con strumenti pubblici. Il Consiglio comunale con il suo vuoto ha respinto quell’emendamento, cosi come ha mostrato di non condividere tecnicamente e politicamente i rilievi che erano stati mossi dai Revisori dei Conti”.

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