Rosalia è Palermo, e anche madonita!

Marianna Lo Pizzo

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Rosalia è Palermo, e anche madonita!
Affidata a Ruggiero Mascellino la direzione musicale del 391° Festino di Santa Rosalia

18 Gennaio 2016 - 00:00

Rosalia è Palermo.

Questo lo slogan che campeggia sul profilo facebook di un madonita d’eccezione o forse sarebbe il caso di dire eccezionale. Ruggiero Mascellino, classe 1973, madonita e musicista per nascita. Le due definizioni della stessa persona che non prescindono l’una dall’altra. Dal corso del paese di Gangi, dove poco più che bambino ha iniziato a muovere le dita sulla fisarmonica, primo e indiscusso amore,  fino alla direzione musicale fuori e sul carro che trasporterà la Santa di Palermo, capitale araba e normanna patrimonio da pochi giorni dell’ Unesco. E Rosalia è Palermo. Nessun altro connubio, se non questo imprescindibile ha questa potenza e questo valore. A lui, al Maestro Mascellino,affidata la direzione musicale della festa più importante di Sicilia. Un ulteriore motivo di orgoglio per la terra con cui mantiene un legame fisico e ideale, le Madonie, e un nuovo esaltante percorso che si aggiunge alla sua già importantissima carriera.

391 volte il Festino, manifestazione suggestiva e imponente, in onore alla Santa che liberò la città dalla peste nel 1624 divenendone Patrona, nella sera del 14 luglio, ha avuto luogo. Dalla Cattedrale, dove quest’anno il Maestro suonerà al suo pianoforte le musiche da lui scritte e arrangiate, il carro sul quale troneggia Rosalia, attraverserà la lunga via del Cassaro fino alla Cala dove i fuochi sulle acque del Porto di Palermo illumineranno il cielo in onore alla Santuzza. Sicuramente e non a caso sopra le note del Terzo Fuochista, il brano di Ruggiero Mascellino presentato a Sanremo nel 2007 con Tosca sarà l’esatta corrispondenza dello spettacolo nello spettacolo.

A Villa Pantelleria, sotto la direzione artistica di Lollo Franco con cui Ruggiero aveva collaborato anche in passato, si svolgono gli ultimi giorni di prove. Costumi e ballerini si mescolano sopra e sotto il palco. In punta di piedi e in code di cavallo strettissime, tra lo streching e il tempo che viene conteggiato per iniziare o concludere una coreografia, Ruggiero parla con i coreografi,  i registi facendo affidamento solo sul suo orecchio assoluto. Conta e osserva, la musica è quella della sua Sicilia, le note sono inconfondibilmente le sue.

Ai Quattro Canti   per dirigere il gruppo etno-popolare Cialoma, prima che il sindaco salga sul carro per salutare l’arrivo dela Santuzza, Ruggiero avrà un palco d’eccezione da cui dirigere ed è proprio il carro dorato di Rosalia. Lì, tutta Palermo avrà gli occhi rivolti verso l’alto, la folla sarà senza distinzione alcuna, difficilmente si riconosceranno i volti vicini e i respiri si mescoleranno alle note. Il carro scivolerà lungo l’arteria principale della città, taglierà la folla come l’aratro con la terra. Chissà poi se per prepararla ad una nuova semina, ad un nuovo raccolto, o se per sterminarne le erbacce infestanti. O festanti per forza.

Ma dopo il grido di Viva Palermo e Santa Rosalia non abbiamo molti dubbi su cosa sia Palermo e cosa sia Ruggiero Mascellino. Se Palermo è Rosalia, Mascellino è la Musica.

“Note stonate Un via vai di ingenuità 
La gente profumava Di sudore e dignità 
Il terzo fuochista 
L'artista quotato dì più 
Sparò i suoi colori nel cielo 
E nel silenzio vennero giù 
Oro turchese amaranto corallo smeraldo caffè 
La bimba in quel cielo d'Oriente 
Vide la vita e l'amore che c'è” 

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