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San Raffaele, una camera iperbarica per curare ulcere e ferite

“Puntiamo ad introdurre, nel percorso sanitario a cui è sottoposto il paziente nelle varie fasi del ricovero, strumentazioni e tecnologie sempre più all’avanguardia per offrire una risposta efficace di buona sanità”.   Lo ha detto il direttore generale del “San Raffaele Giglio”, Vittorio Virgilio, presentando il sistema di ossigeno terapia, ovvero una piccola camera iperbarica, di cui si è dotata l’unità operativa di chirurgia vascolare, per il trattamento delle lesioni dei tessuti.

“Trattiamo, con questo sistema – ha aggiunto il responsabile del reparto di chirurgia vascolare Mauro Scialabba – ulcere di vario tipo (diabetiche, venose, arteriose, da pressione), infezioni post chirurgiche e lesioni croniche dei tessuti”.

La macchina consente di applicare la pressione dell’ossigeno direttamente nel tessuto danneggiato stimolando la chiusura della ferita. L’ambiente che si crea è chiuso ed umido e favorisce l’ossigenazione del tessuto trattato.

“I risultati, sui primi casi seguiti  – hanno evidenziato Scialabba con l’aiuto Cinzia Iacoboni –  sono soddisfacenti. Viene ridotta la degenza, in ospedale, e favorita una più veloce risoluzione, in alcuni casi completa, del problema”.

“E’ certamente un trattamento – ha concluso il direttore sanitario Giuseppe Ferrara –  più efficace che punta a migliorare la qualità di vita dei pazienti”.

 

FOTO: Da sx il commissario e direttore sanitario Giuseppe Ferrara, la dottoressa Cinzia Iacoboni, l’infermiera Concetta Miceli, la coordinatrice infermieristica del reparto Daniela Pilato e il direttore generale, Vittorio Virgilio, dinanzi la “camera iperbarica”.

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