Se lo Stato ti volta le spalle

Michele Ferraro

Editoriale

Se lo Stato ti volta le spalle
Un consiglio ai nostri amministratori

18 Gennaio 2016 - 00:00

Mentre pubblichiamo questo editoriale presso l’aula consiliare di Petralia Sottana è allestita la camera ardente del punto nascita dell’Ospedale “Madonna dell’Alto”. Inutile esercizio di retorica. L’ennesima assemblea alla quale, questa volta, abbiamo deciso di non partecipare, non vogliamo essere complici di questa farsa.

Fino ad ora siamo stati attenti cronisti di questa assurda vicenda. Non abbiamo saltato un solo appuntamento, vi abbiamo raccontato degli impegni e delle battaglie che sarebbero seguite da parte degli amministratori madoniti. Voi avete visto qualcosa? Noi no, nulla di concreto, nulla di efficace.

L’ultima volta ci si è aggrappati alla SNAI, una manciata di speranza data in pasto alle partorienti: “non verrete abbandonate perchè noi siamo riusciti a diventare area prototipale”. Quanta superficialità!

Che se la tengano a Roma la SNAI e le altre lotterie del facile consenso. Se qui non potremo più nascere l’unica prospettiva è la morte, l’estinzione che già sta galoppando, lo sanno bene i nostri amministratori.

Fateci caso, solo negli ultimi giorni in Italia 3 decessi si sono verificati in sala parto. Dove?a Petralia o in qualche altri piccolo ospedale di provincia? No! A Bassano del Grappa a Torino e a Verona. Grandi ospedali con migliaia di parti all’anno.

La medicina, lo sa bene anche il ministro Lorenzin, non è statistica. Questa scelta dei 500 parti all’anno (per altro in deroga a quanto stabilito dalla Comunità Europea) è solo una scusa per far fuori, discrezionalmente, alcuni ospedali politicamente non garantiti. Tutto qua!

 

Le deroghe altrove sono arrivate, non lo sapevate? E’ proprio così, ad esempio mentre a Petralia la sera di San Silvestro dicevamo addio al punto nascita a Bronte si brindava alla proroga. Due pesi due misure, funziona così con la bilancia del potere politico.

 

Siamo ai margini, dimenticati, reietti! Sacca di voti e di tributi per uno sistema che ci ha voltato le spalle. Ed allora è forse arrivato il momento di voltare le spella al sistema.

 

Senza punto nascite, con un ospedale fortemente depotenziato, senza strade e collegamenti adeguati, con il territorio che ci frana addosso, con le istituzioni incapaci di assolvere ai loro debiti (chiedetelo alle centinaia di aziende madonite che, nei più diversi settori, ancora attendono trasferimenti di vitale importanza da parte della Regione), con i Comuni ridotti al collasso cosa ce ne facciamo di sindaci assessori e consiglieri comunali. Che vadano tutti a consegnare i loro mandati nelle mani del Prefetto.

 

Ci sarà da divertirsi quando arriverà il momento di incassare i tributi, a quel punto Stato e Regione si accorgeranno di aver sbagliato qualcosa, capiranno che una Nazione esiste fin quando esiste un popolo che vi si riconosce.

Il tempo è scaduto, a cosa serve andare a elemosinare una nuova proroga che magari verrà concessa per qualche mese non lungo le vie del diritto ma lungo le trazzere del favore, per poi trovarci nuovamente punto e a capo.

Consegnate le fasce, togliete le bandiere dai balconi del municipio e listateli a lutto. Il punto nascite ha chiuso i battenti, la politica è morta.   

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