Sicilia a rischio frane ed alluvioni, i forestali: “Pronti per gli interventi di messa in sicurezza”

Redazione

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Sicilia a rischio frane ed alluvioni, i forestali: “Pronti per gli interventi di messa in sicurezza”
Il Sifus ha presentato una proposta di legge

18 Gennaio 2016 - 00:00

Mentre le condizioni del territorio siciliano, in caso di forti piogge, presentano un alto rischio di alluvioni, frane, inondazioni, esondazioni, gli Enti Locali a tutti i livelli, non sono in grado di intervenire e addirittura, rischiano di perdere i fondi previsti per la messa in sicurezza del territorio.

Lo ha detto Maurizio Grosso, segretario generale del Sifus. “In Sicilia,la messa in sicurezza del territorio potrebbe essere effettuata tramite l'utilizzo dei lavoratori idraulico/forestali. In Sicilia (dal messinese alla Valle del Belice, dalle Madonie alla zona porto di Siracusa, dal Golfo di Palermo a Licata; dall' hinterland e sud di Catania a Gela) almeno il 30% del territorio presenta un alto rischio di frane, inondazioni e esondazioni. Che senso ha non intervenire?”

Nell'ultimo “rapporto sull'abusivismo edilizio” è dimostrato che in Sicilia l'84% degli immobili abusivi sorgono su siti sottoposti a vincolo sismico.

“Che senso ha sapere che la Sicilia non è più sicura della Sardegna per quanto riguarda il “rischio alluvioni”, se i fiumi, i fiumiciattoli e i torrenti non sono mai storicamente stati ripuliti dagli arbusti naturali, dalla ramaglia, dai rifiuti, ecc, che si trovano lungo il loro percorso e pertanto, possono in qualsiasi momento dell'evento calamitoso, determinare il cosiddetto “ effetto bomba”, ossia, il meccanismo che ne provoca lo straripamento? – continua Grosso -. In parole povere le istituzione offrono ai cittadini siciliani la conoscenza delle “malattie” del territorio in cui vivono, ma per responsabilità oggettive, non sono in grado di mettere in campo le “medicine” per curarlo”.

Per affrontare gli enormi danni presenti nel nostro territorio e prevenire quelli che eventualmente potrebbero essere causati da ulteriori eventi calamitosi, il Sifus ha promosso una proposta di legge regionale di iniziativa popolare, che si pone l'obiettivo, tra gli altri, di mettere in sicurezza il territorio attraverso interventi da effettuare tramite l'utilizzo degli operai idraulico-forestali. Attraverso questa norma, è possibile realizzare i necessari interventi per l'assestamento e il consolidamento idrogeologico del territorio attraverso opere di ingegneria naturalistica ed idraulica, la pulitura dei letti dei fiumi, dei laghi, dei torrenti, opere di arginatura, di ricalibratura, pratiche sostenibili di utilizzo del suolo, miglioramento della capacità di ritenzione delle acque, opere di impermeabilizzazione,ecc. “La proposta di legge in questione che, nella scorsa legislatura è passata positivamente da 2 commissioni parlamentari – conclude Grosso -, ora giace nei cassetti della Presidenza dell'ARS ed individua la copertura finanziaria, utile alla messa in sicurezza del territorio, dagli specifici fondi europei. Inoltre, prevede l'uso dei lavoratori forestali a tempo indeterminato”.

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