Strage di ovini a San Mauro, giallo sulle cause

Michele Ferraro

Cronaca

Strage di ovini a San Mauro, giallo sulle cause
L’azienda danneggiata punta il dito verso i suidi. Pizzuto “ipotesi fantasiosa”

18 Gennaio 2016 - 00:00

L’allarme suidi nel Parco delle Madonie si tinge di giallo. A San Mauro Castelverde, in due nottate consecutive, la stessa  mandria di pecore sarebbe stata assalita e sbranata da un branco di cinghiali. Venticinque  capi completamente sbranati. L’azienda agricola è di Antonino Turrisi che ha esposto denuncia presso la locale stazione dei Carabinieri. Sulla questione è intervenuto il vice sindaco di San Mauro Giovanni Niclosi, ribadendo l’assoluto stati di crisi in cui versano le campagne madonite: “La situazione dei cinghiali è diventata insostenibile – afferma il vicesindaco – occorrono interventi urgenti per evitare che a breve ci scappi anche il morto, la gente di San Mauro è esasperata e molto spaventata. Come Comune, per tutelare l’incolumità dei nostri cittadini e dei capi di bestiame  ci stiamo attivando per fronteggiare questa gravissima emergenza con ogni mezzo, anche con delle battute di caccia. Le istituzioni regionali hanno lasciato da solo il territorio delle Madonie – continua Nicolosi – a quanto pare l’unico modo per sensibilizzare i nostri deputati  all’emanazione in tempi brevi di una legge per l’abbattimento  rimane – conclude il vicesindaco – quello di portare un paio di cinghiali vivi a Palazzo dei Normanni a Palermo”

Ma, al di la della giusta preoccupazione per un problema che si trascina da anni rimane un curioso interrogativo evidenziato dal presidente del Parco Angelo Pizzuto e dagli esperti che da anni seguono le vicende legate alla presenza dei suidi nelle Madonie.

“Il problema dei cinghiali selvatici sulle Madonie esiste ed è molto grave – ha dichiarato il presidente dell'Ente Parco Angelo Pizzuto – abbiamo già interessato il nuovo assessore all'agricoltura Reale avanzando la nostra proposta che prevede l'abbattimento dei suidi supervisionato dalla forestale. Tuttavia, nel caso in specie, la ricostruzione dell'azienda di San Mauro Castelverde appare fantasiosa. Un attacco sistematico da parte dei cinghiali ad un gregge di pecore così numeroso – continua Pizzuto – è improbabile se non impossibile. Circostanza che mi è appena stata confermata dai nostri zoologi. A questo punto, anche se il fatto e' avvenuto fuori area di Parco, richiederemo ugualmente all'ASP il certificato necroscopico per stabilire il numero e la causa della morte degli animali, peraltro previsto dalla legge a seguito di denuncia ai Carabinieri, ed invieremo una ispezione di un esperto per ricostruire l’accaduto. Non c'e' dubbio che il problema esiste, ma bisogna affrontarlo con serietà e non con fantasie”.

In effetti la possibilità che siano stati realmente i temibili suidi a sbranare il gregge è remota. Questo tipo di aggressioni non rientrano infatti nella casistica scientifica, avvicinandosi molto di più a vicende legate alla presenza del fenomeno del randagismo. 

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