Strategia del sentimento delle Aree Interne 

Marianna Lo Pizzo

Editoriale

Strategia del sentimento delle Aree Interne 
Gli auguri della Redazione per il Nuovo Anno

18 Gennaio 2016 - 00:00

La dimostrazione della riuscita di una manifestazione così semplice dal punto di vista narrativo e così evocativa e attrattiva allo stesso tempo come può essere il Presepe Vivente,da  parte di chi non appartiene e non vive nelle aree interne è sempre qualcosa di estremamente affascinante. E forse continua ad esserlo anche per chi invece ne è protagonista.La velocità con cui fagocitiamo le notizie e le dimentichiamo, il desiderio di rincorrere e di non fermarsi a comprendere sono forse i connotati di questo tempo ma non di questi luoghi.

Quando si vive dentro le montagne, dentro perimetri stabiliti dalla natura un pò a protezione e un pò a punizione, ci si può concedere ancora un tempo lento. L'infiammazione della residenza. così la chiama Franco Arminio, poeta coinvolto nella programmazione della Strategia delle Aree Interne per il Mezzogiorno, spetta a passanti, ad astanti e anche ai residenti. A volte è proprio solo un'infiammazione, altre invece diventa la cronicizzazione di un modo di pensare e di agire. A volte condanna, e in qualche modo salvezza. Esserci e continuare ad esserci. Insieme.

Cercare di legarsi mani e piedi alla terra e ai suoi abitanti, di costruire piccoli momenti di magia, di spettacoli itineranti in cui le pietre cominciano ad essere fondamento e certezza. 

In cui ognuno ha un ruolo e per l'altro è un anello. Una congiunzione e una radice.

Quando su quelle pietre in cui durante le fredde giornate invernali brilla la luce nelle prime ore mattutine della brina ghiacciata e cominciano a muoversi passi non solo di anziani e attori protagonisti ma di forestieri in massa che ascoltano il silenzio, la vibrazione e l'aria, il pensiero e la ragione che porta gli abitanti a incasellarsi, congiungersi, radicarsi tra loro per realizzare uno spettacolo, un sogno, è un traguardo e una partenza. E' una vita che continua. 

La strategia delle aree interne messa in campo dalla comunità del paese madonita continua ad essere quella del sentimento, della volontà, della congiunzione. 

Con l'avvento del nuovo anno cominceranno ad esserci nuovi arrivi e nuove partenze. Purchè non si tradisca il vincolo alla pietra, al sacro e al profano del luogo in cui si vuole vedere. 

Chi rimane guarda, chi arriva osserva, chi va via vede e continua a vedere una comunità pronta allo spettacolo, alla scena, alla messa in atto dell'unione, del proprio posto nel proprio luogo. Questo è per chi arriva e anche per chi tornerà.

La redazione di MadoniePress, con l'abnegazione propria di questi luoghi e la congiunzione ad essi Vi augura di arrivare, di andare e di tornare.

Auguri di Buon Anno.

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