Termini Imerese, addio alla città Metropolitana, presto il referendum per il libero consorzio

Redazione

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Termini Imerese, addio alla città Metropolitana, presto il referendum per il libero consorzio
Ma la riforma delle province è ancora campata in aria

18 Gennaio 2016 - 00:00

Dal sito di Imera Sviluppo si apprende che, con una ampia maggioranza, il Consiglio Comunale di Termini Imerese ha deliberato, nella seduta di ieri sera, il distacco dalla città Metropolitana di Palermo, ai sensi della L.R. 8/2014.

Contestualmente, su proposta dell’Amministrazione Comunale, è stato approvato il regolamento che istituisce il referendum confermativo e successivamente una mozione di impegno nell’ottica di proseguire il percorso di costituzione di un nuovo Libero Consorzio.

Si tratta del primo atto formale che conferma la volontà, già espressa chiaramente in diverse sedi, di continuare un percorso comune avviato con quella che, in occasione della nascita del PIST venne definita da Alessandro Ficile, presidente della So.Svi.Ma “Città a rete” Termini – Cefalù – Madonie.

Anche il Sindaco di Termini Imerese ha salutato positivamente, con un tweet, l’approvazione della delibera: “#TerminiImerese fuori dalla #CittàMetropolitanaPalermo vuole adoperarsi insieme ad altri per costruire un comprensorio di 180mila abitanti”. Esprimono soddisfazione anche il presidente di Imera Sviluppo 2010 Angelo Cascino, il presidente della SoSviMa Ficile ed il presidente dei Giovani Amministratori Madoniti Roberto Domina.

Intanto però il percorso di riforma che dovrebbe portare dalle ormai commissariate Province ai Liberi Consorzi è ancora in alto mare quando mancano ormai solo 70 giorni al termine ultimo per completare e deliberare la riforma.

Nei giorni scorsi sull’argomento è intervenuto il presidente della Commissione regionale Antimafia, e leader dell’opposizione Nello Musumeci denunciando lo scarso interesse riscontrato nel referendum di Gela, primo comune a sperimentare il voto confermativo per la costituzione del libero consorzio, al fine di distaccarsi dalla “rivale storica” Caltanissetta. Ci si attendeva un plebiscito ma i cittadini hanno disertato le urne.

“Il deludente esito del referendum di domenica a Gela conferma quello che diciamo ormai da mesi: la legge di riforma delle Province, voluta dal governo Crocetta, resterà inapplicata per manifesta mostruosità genetica – ha dichiarato Musumeci – le classi dirigenti locali ed i cittadini rispondono con indifferenza e diffidenza, mentre si scatenano in alcune province antiche e irragionevoli rivalità territoriali, destinate a creare caos e guerre fra poveri ed a smantellare assetti amministrativi costruiti su consolidate identità e omogeneità culturali e sociali. Se Crocetta pensa di affrontare il problema a settembre con una leggina di rinvio, sospendendo ogni partecipazione democratica e mantenendo ancora per un altro anno i nove commissari provinciali a gestire quel che appare ormai ingestibile, si sbaglia di grosso”, avverte Nello Musumeci: “e se ne accorgerà molto presto, in aula.”

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