Termini Imerese, contatore con il “trucco”, arrestato il titolare di un bar

Redazione

Cronaca

Termini Imerese, contatore con il “trucco”, arrestato il titolare di un bar
Con un magnete, risparmi in bolletta del 90 per cento

18 Gennaio 2016 - 00:00

I militari della Compagnia di Termini Imerese, nel corso di un servizio finalizzato al contrasto dei furti di energia elettrica, hanno tratto in arresto una persona, identificata in T.U., classe 1983, titolare di un bar nella parte bassa della città.

Nello specifico i militari si portavano all’interno della predetta attività commerciale, dove unitamente al personale Enel Security, iniziavano le operazioni di verifica.

Giunti sul posto, notavano che l’attività commerciale in questione era regolarmente aperta al pubblico e che i principali elettrodomestici  erano regolarmente attivi.

In particolare osservavano che nel locale erano in funzione 2 frigo a colonna da esposizione,  un bancone da bar con ulteriori 4 frigoriferi installati, una lavastoviglie, un forno industriale, una macchina da caffè, 3 climatizzatori ed impianto di illuminazione interna.

Con l’ausilio del personale Enel si accertava che il contatore intestato al titolare dell’attività, era collocato all’interno del locale,  accanto alla porta d’ingresso, e risultava effettivamente manomesso all’arrivo degli operanti.

Si accertava che sul misuratore del contatore era stato collocato un grosso magnete rivestito da una scatola in alluminio.

Tale manomissione consentiva un abbattimento dei consumi del 90% circa, che veniva documentato, misurando i consumi dapprima con l’apposizione dei magneti, quindi senza che gli stessi fossero apposti sul misuratore del contatore. Da una stima effettuata dal personale tecnico l’operazione di tale manomissione, reiterata nel corso dei mesi, avrebbe già cagionato un ammanco di circa 10 mila euro di fatturazione, relativi al consumo di energia elettrica.

Pertanto, sulla base delle considerazioni di fatto e di diritto, il gestore dell’esercizio commerciale, sentito il Pubblico Ministero di turno, veniva tratto in arresto. Dopo la convalida dell’arresto lo stesso veniva rimesso in libertà in attesa del processo.

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