Termini Imerese, Torna il TeAtroZeta con “Io Sono Colombo”

Redazione

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Termini Imerese, Torna il TeAtroZeta con “Io Sono Colombo”
Domenica all’Officina Teatrale Santalucia. Regia di Piero Macaluso

18 Gennaio 2016 - 00:00

Domenica 6 aprile alle ore 18.30 la compagnia teAtroZeta festeggia i suoi 15 anni di attività regalando ai suoi spettatori lo spettacolo IO SONO COLOMBO, con Piero Macaluso, Michele Mulìa, Ginevra Stracci; testo e regia di Piero Macaluso; assistenza tecnicaAntongiacomo Bongiorno.

Lo spettacolo si svolgerà presso l’Officina Teatrale Santalucia in via Albergo Santa Lucia a Termini Imerese, con ingresso esclusivamente per invito.

Perché una storia esista deve essere narrata. Un uomo vuole venderci dei palloncini. E vuole scoprire un nuovo mondo. Al ritmo di una travolgente e invischiante musica jazz. Una dimensione scenica di gioia, che spinge la fantasia dello spettatore verso percorsi giocosi e di spensieratezza. Ma l’effimero non può intralciare a lungo ciò che è destinato a durare nel tempo e sparisce senza lasciare traccia prima che si resti coinvolti in modo irreversibile in un processo di eccessiva banalizzazione delle vicende umane.

Se una storia non è raccontata non esiste. Cristoforo Colombo è considerato dalla cultura occidentale una sorta d’icona tra gli esploratori e i viaggiatori di tutti i tempi: un nome che riassume e ricrea in maniera suggestiva una realtà molto vasta. Ma quest’uomo è stato solo un grande esploratore o anche il responsabile di un genocidio?                          

Una storia scompare se ne perdiamo la memoria. E attraverso la memoria di quei fatti lo spettacolo pone anche un tema di urgente contemporaneità.  Nella nostra società la multicultura è ormai diventata una circostanza con la quale riusciamo a convivere più o meno indifferentemente. Molto più problematica è invece la costruzione dell’intercultura, la sostituzione della semplice e più o meno spontanea coesistenza su uno stesso territorio di molteplici culture con il dialogo e l’interazione fra le diverse culture, in un confronto in cui ognuno consideri l’altro non un pericolo da tenere lontano e da cercare di distruggere o un fastidio da prevaricare ma una possibilità di arricchimento e di crescita umana, morale e intellettuale.                                      

Dallo studio sui testi di Least Heat-Moon, Majakovskij, Jennings, Todorov, Morison e del Giornale di Bordo di Colombo scaturisce un testo teatrale che diventa pretesto per una riflessione profonda sui sentimenti dell’umanità.

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