Termini Imerese, verso le amministrative: Intervista a Stefano Vitale

Redazione

Politica

Termini Imerese, verso le amministrative: Intervista a Stefano Vitale
seconda puntata delle nostre interviste ai candidati sindaci

18 Gennaio 2016 - 00:00

Continua il nostro viaggio verso le ormai prossime elezioni amministrative di Termini Imerese. Dopo aver intervistato, la settimana scorsa il sindaco uscente, è già formalmente ricandidato, Salvatore Burrafato (clicca qui per leggere l'intervista), abbiamo incontrato il Presidente del Consiglio Stefano Vitale, anche lui candidato alla poltrona di primo cittadini con lla lista civica “Nuova Vita a Termini Imerese” appoggiata dalla compagine di centro destra.

Ecco l'intervista:

Lei è Presidente del Consiglio Comunale di Termini Imerese. Che cosa la spinge a candidarsi e con quali obiettivi?

Avere assistito, negli anni, al progressivo declino di questa città è la ragione che mi ha convinto a impegnarmi in prima persona. Come si dice spesso da più parti, è necessario “fare”, ma “fare” oltre ogni retorica: bisogna uscire dagli uffici, riprendere il contatto con il territorio che il Sindaco precedente ha perduto, bisogna, infine, comprendere le esigenze della comunità e rilanciare i settori in crisi. 

Nell’eventualità della vittoria, quali sarebbero i provvedimenti più urgenti da adottare in un periodo, diciamo “simbolico”, di cento giorni?

Senz’ombra di dubbio, le urgenze sono legate alla manutenzione stradale e alla nettezza urbana. Nonostante che in questi anni la crisi abbia colpito anche le municipalizzate, una città sudicia non è accettabile. Voglio farle un esempio: di fronte alla sede del Palazzo Municipale (in Piazza Duomo) permangono i “resti” di una panchina distrutta ormai da anni; quella panchina è il simbolo di un degrado ancor più diffuso e pervasivo. Questo discorso si ricollega a quello dell’edilizia, ferma da anni nel territorio di Termini Imerese. Il Consiglio comunale ha fatto bene a richiedere una revisione del PRG (Piano Regolatore Generale), ma non è ancora abbastanza. Nel pieno rispetto dell’ambiente e del territorio, il discorso sull’edilizia va riaperto e affrontato con attenzione.

Mettendo un attimo da parte il complesso dibattito sul rilancio dell’industria nel territorio, lei crede che Termini Imerese possa battere altre strade per il suo risveglio economico e sociale? Se sì, quali sono tali strade?

È meglio chiarire che, se da un lato la reindustrializzazione non va fermata ma agevolata in maniera ottimale, dall’altro lato è essenziale sottolineare che non si può lasciare all’industria tutto il territorio. Termini Imerese deve essere conosciuta per quello che è già, vale a dire una “Città delle Terme”. La valorizzazione del parco termale, fra le altre cose, è un percorso validissimo per avviare Termini Imerese sulla strada del turismo.

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