Termini, rapina violenta ad una farmacia, arrestato il responsabile

Redazione

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Termini, rapina violenta ad una farmacia, arrestato il responsabile
Nella colluttazione con il titolare, aveva perso il giubbotto ed il cellulare

18 Gennaio 2016 - 00:00

Agenti della Polizia di Stato appartenenti al Commissariato di Termini Imerese hanno tratto in arresto L.F., 34enne pregiudicato, nativo e residente a Termini Imerese, poiché ritenuto responsabile del reato di rapina aggravata in danno di una nota farmacia del luogo.

In tal modo gli agenti hanno eseguito un provvedimento di custodia cautelare domiciliare, emesso dal Gip del Tribunale di Termini Imerese, Michele Guarnotta, su richiesta del Pm Bruno Brucoli.

Lo scorso 27 dicembre, un fatto di cronaca nera, tanto più grave perché infrequente nel centro imerese, ha fatto in poche ore il giro della cittadina: in orario pomeridiano, un giovane col volto travisato da cappuccio, faceva ingresso nei locali della farmacia “Morreale”; con sfrontatezza e decisione, nonostante il locale fosse in quei frangenti colmo di clienti, il giovane si dirigeva alla cassa ed affrontava un dipendente, mostrandogli un taglierino, manifestando la natura della sua irruzione al grido di “questa è una rapina” e chiedendo insistentemente il denaro contenuto in cassa. Quella che, nelle intenzioni del giovane, doveva essere una rapina “mordi e fuggi” si è inaspettatamente complicata quando l’anziano titolare della farmacia, avvertito da alcuni dipendenti della rapina in corso, non esitava a raggiungere il bancone ed affrontare il rapinatore. Ne nasceva una violenta colluttazione nel corso della quale, pur non impedendo al malvivente di sottrarre 240 euro, l’anziano proprietario riusciva a sfilare il giubbotto al giovane contendente ed a fargli perdere alcuni effetti personali tra cui il telefono cellulare.

L’aver perso ogni copertura ed il timore quindi di indugiare a volto scoperto  sotto le telecamere a circuito chiuso del locale hanno consigliato al giovane di battere in ritirata con il magro bottino di 240 euro.

Proprio la visione dei frame registrati dalle telecamere hanno consentito agli agenti di risalire a L.F., soggetto noto per il suo corposo pedigree criminale. La scheda sim del cellulare perso durante la colluttazione ed in uso al giovane malvivente ha fatto il resto ed ha chiuso in breve tempo il cerchio delle indagini degli agenti. L.F. si trova, pertanto, ristretto in regime di arresti domiciliari.

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