Un biscotto “volante”, ecco i passavolanti

Rosangela Scimeca

La Ricetta della Settimana

Un biscotto “volante”, ecco i passavolanti
Il dolce tipico di Vicari, che la leggenda narra essere nato nel ´700. Una tradizione che vive ancora grazie ad una signora

18 Gennaio 2016 - 00:00

In un paese dell’entroterra siculo, c’è una signora che dispone con cura uova, farina, zucchero e mandorle e accende il suo forno per preparare la sua prelibatezza: i passavolanti. Succede a Vicari, in provincia di Palermo, su cui svetta imperioso un castello la cui costruzione si attribuisce alla dominazione romana. La signora è Rosalia Giordano Macaluso che tramanda alle nuove generazioni la sua preziosa ricetta, simbolo di un paese dove la tradizione è storia anche culinaria. Infatti, per risalire all’invenzione di questo dolce, che chiamarlo semplicemente biscotto sarebbe quasi sminuire la sua eccezionalità, si deve intraprendere un viaggio nei secoli fino al ‘700, quando si doveva sposare la figlia del re. I monaci del tempo, che vivevano nel convento di San Francesco, in occasione delle nozze inventarono questa specialità culinaria. “Immaginavano che al matrimonio partecipassero circa cinquanta persone e quindi prepararono una quantità di biscotti idonea per quella mole di invitati – afferma Rosalia Giordano Macaluso nel ripercorrere la tradizione vicarese -. Arrivati al castello, però, gli invitati erano molto di più ed i biscotti non sarebbero bastati per tutti. Allora pensarono bene di farli passare velocemente tra la folla e chi riusciva a prenderli avrebbe potuto gustarli. Da qui il nome di passavolanti”. E dal ‘700 a oggi, i passavolanti sono rimasti un simbolo della cittadina. “Lo zucchero e le uova si lavorano assieme fino a creare un composto bianco – spiega la Macaluso -. Poi si aggiungono le mandorle spezzettate, prima rigorosamente tostate. Si completa con una grattugiata di scorza di limone, una spolverata di farina e un pizzico di cannella. Si dispone l’impasto, da cui si sono ricavati i vari biscotti, in una teglia e si inforna per mezz’ora. Importante ricordare che il forno deve essere a legna e quasi freddo, altrimenti il leggerissimo impasto rischia di bruciarsi”. I passavolanti sono preparati tutto l’anno dalla signora Rosalia, che ne produce circa cinque chili ogni otto giorni. Da diciassette anni porta avanti questa attività in via Dante, 48, nel forno che porta il suo cognome. “Ho imparato a fare i passavolanti all’età di nove anni e adesso cerco di tramandare la ricetta. Le nuove generazioni stanno perdendo l’amore per le tradizioni”. A Vicari, infatti, solo alcune famiglie, nel loro focolare domestico, continuano a realizzare questa specialità. Ma a fine maggio la tradizione prende il sopravvento e viene organizzata la sagra dei passavolanti, perché, a detta dei vicaresi, questo biscotto piace proprio a tutti in quanto leggero e friabile. Non resta dunque che assaggiarli, prima che “volino” subito via.

Ingredienti

800 gr di zucchero 

180 gr. circa di farina per dolci

800 gr di mandorle tostate e sbucciate   

una buccia di limone grattuggiata, 

un pizzico di cannella

5 uova

PREPARAZIONE

Battere a lungo con un cucchiaio di legno le uova e lo zucchero, aggiungere le mandorle grossolanamente tritate e incorporare lentamente la farina. Porre in una teglia un cucchiaio di impasto per ogni biscotto e mettere in forno ad una temperatura di 100 gradi 

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