Viadotto Himera, dopo il danno la beffa: risorse per la viabilità distribuite a pioggia

Michele Ferraro

Cronaca

Viadotto Himera, dopo il danno la beffa: risorse per la viabilità distribuite a pioggia
Cambia tutto: verrà abbattuta una sola corsia. Aumentano di 1 mese i tempi per la bretella

18 Gennaio 2016 - 00:00

Non più tre ma quattro mesi per la riapertura dell’autostrada A19. L’annuncio arriva direttamente dal governo nazionale che, a seguito di un recente sopralluogo, ha cambiato in corsa i progetti annunciati dall’Anas: Non saranno più abbattute entrambe le carreggiate del Viadotto Himera, ma soltanto quella crollata.

 «Realizzeremo comunque la bretella, in attesa di ricostruire la carreggiata danneggiata che dovrà essere abbattuta», dicono dal ministero delle Infrastrutture.

L’improvviso cambiamento di “strategia” sarebbe stato suggerito dai nuovi vertici Anas che, in disaccordo con quanto ritenuto più opportuno all’indomani del crollo del viadotto, hanno deciso di mantenere la carreggiata della A19 in direzione Palermo, seguendo così il suggerimento fornito, in una intervista rilasciata al Giornale di Sicilia, dal professore Marcello Arici, docente di teoria e progetto di ponti presso l'Università di Palermo, e dal presidente della Consulta degli ingegneri, Giuseppe Margiotta.

Il ministro Graziano Delrio nelle prossime ore nominerà i due commissari incaricati di sovraintendere sulle due opere principali: la realizzazione della bretella (e la successiva ricostruzione della carreggiata in direzione Palermo del viadotto Himera) e gli interventi previsti sulle strade secondarie. Ed è su questo secondo fronte che giungono le notizie peggiori per il comprensorio madonita: rispetto al progetto presentato nelle scorse settimane, che prevedeva la spesa di questi fondi concentrata sulla viabilità madonita, il nuovo intervento mantiene lo stesso budget (27,2 milioni di euro) ma allarga di molto il raggio di azione, prevedendo interventi anche nelle strade statali e provinciali di Enna, Caltanissetta, Agrigento, Messina e Trapani. Una beffa bella e buona per la viabilità madonita. Si attende ora la rezione dei sindaci, nella speranza che sappiano far valere i diritti del comprensorio. 

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