Vincenzo Duca, il prete di Collesano scappato per amore si difende: non ho rubato un centesimo

Michele Ferraro

Cronaca

Vincenzo Duca, il prete di Collesano scappato per amore si difende: non ho rubato un centesimo
L’ex economo provinciale dell’Ordine dei Camilliani rompe il silenzio

18 Gennaio 2016 - 00:00

Il caso di Vincenzo Duca è scoppiato quando la settimana scorsa Il Corriere della Sera ha raccontato la storia di un parroco di Acireale scappato con la sua amante e con un bel bottino sottratto alle casse della curia.

Trascorso quale giorno l’ex economo provinciale dell’Ordine dei Camilliani rompe il silenzio e cerca di arginare la bufera che lo ha travolto.

Al centro della vicenda non solo la relazione “peccaminosa” ma anche il sospetto di aver sottratto 28 mila euro destinati a sostenere un ospedale africano in Benin per finanziare la fuga d'amore dell’ormai ex «fratel» Vincenzo Duca, 45 anni, originario di Collesano con Gabriella Bella, 35 anni, appartenente ad una famiglia molto in vista ad Acireale, legata da stretta parentela all’ex presidente della Regione Rino Nicolosi.

«Una famiglia ingiustamente trascinata nel fango delle dicerie», tuona Vincenzo Duca, passando al contrattacco e negando fermamente l’accusa del furto «Non ho rubato un centesimo, può esserci stato un equivoco e bastava chiarirlo, in attesa del mio definitivo sganciamento dall’Ordine. Invece l’infondato sospetto di avere utilizzato i fondi a scopi privati è la leva per trasformare una storia d’amore in una vergogna. Per sporcare un rapporto limpido. Come ho voluto fare senza accettare l’idea di trasformare la mia convivente in amante. No, noi ci amiamo, decisi a sposarci».

La difesa di Vincenzo Duca è continuata anche ieri l'altro in tv: nel corso della trasmissione Pomeriggio 5, il prete madonita ha affermato “io non sono scappato, ho deciso con sofferenza di non vivere due vite come molti mi accusavano e di prendere una strada con questa persona. Ho trovato una mossa molto bassa quella dei quotidiani locali e nazionali di diffondere il nome della ragazza e di infangare la sua famiglia dicendo cose non vere”.

Sull'ammanco di cassa il prete afferma che si è trattato di un semplice errore e che l'ormai ex prete è già in contatto con i suoi ex superiori per comprendere bene le modalità di soluzione dell'inconveniente.

“Siamo molto rammaricati e amareggiati. Posso comprendere le fragilità umane, ma sono deluso da questo comportamento nascosto. Questo appropriarsi di denaro destinato a opere benefiche non è per niente bello” afferma invece i Vescovo della Diocesi Monsignor Antonino Raspanti.

Proprio durante la trasmissione di Barbara D'Urso si viene a sapere che i 28 mila euro sarebbero finiti per errore sul conto in banca di Duca, in quanto economo della Casa Sollievo di San Camillo. Una versione che darebbe ragione all’ex prete. Un mero errore bancario quindi, sul quale comunque sta indagando la Procura. 

Altre notizie su madoniepress

Autorizzazione del Tribunale di Termini Imerese N. 239/2013

Direttore Responsabile Giorgio Vaiana

Condirettore Responsabile Michele Ferraro

redazione@madoniepress.it