Werner (band) e il superamento dell’ansia

Rosario Mangano

Vinile

Werner (band) e il superamento dell’ansia
Esplorazioni musicali della profondità del se

18 Gennaio 2016 - 00:00

Vinile n. 5 di Rosario Mangano

 

Arrivano così, nello stupore della scoperta, con sonorità d’archi che trascinano altrove, intimamente nella profondità te stesso (come da titolo “Down below on your own”). Ancora più impetuosamente si rivelano i Werner, un terzetto acustico in forma intimista che non si inserisce in nessuna categoria: fuori dal conformismo tanto quanto dall’anticonformismo. Nella loro formazione anomala Stefano Venturini (chitarra acustica, elettrica, cimbalo e voce), Elettra Capecchi (pianoforte dal background classico, diamonica e voce) e Alessia Castellano (violoncello, ride e carillon), per dirla in politichese che è più una moda, formazione da “quote rosa” della quale se ne fa un’estenuante abuso quotidiano,  senza qui cadere nella propaganda a sfondo di parità di genere, ridicolmente violata. Dalle sonorità intimiste, che sfociano in un’oasi di pace assoluta e clima di rilassatezza,  i Werner sembrano far pervenire un’atmosfera classica da soundtrack cinematografica che affascina e rapisce. Nelle loro sonorità iniziali, apparentemente inquietanti, trasmettono gradualmente quel clima evocativo di riflessione pacifica, che non lascia più spazio al disagio, alla schiacciante ansia di una vita violata, rubata.

Ciò che rende particolare la produzione del gruppo toscano, è la capacità di mettere insieme una formazione per certi versi inusuale, quella della chitarra acustica, con pianoforte e violoncello, mettendo su una composizione trasversale conciliando in maniera magistrale l’atipicità del gruppo che sta proprio nel suo nucleo compositivo,  di estrazione e vocazione classica. Un terzetto strumentale inedito quanto raro nella scena indipendente italiana, di produzione musicale che si immerge in questo clima da film d’essai sin dall’intro iniziale “Lara”.

Nel viaggio immaginifico offertoci, si segnala anche la piacevole collaborazione in un bel duetto vocale con Mirko Maddaleno dei più rinomanti Blue Willa in “Let him go on his way”, ma anche una graziosa ghost-track corale inserita nell’ultima traccia, a riprendere il titolo del disco. Per il resto, tracciando una meritata seppur breve discografia, si sottolinea la produzione di un primo lavoro dal titolo “Oil tries to be water” dell’Aprile  2012 e in mezzo un breve EP di riarrangiamenti  di cover famose dal titolo “QQ”, piacevolmente personalizzate che vanno dai The Beatles a Tim Buckley, dai The Smiths ai Sparlkehorse fino a Daniel Johnston, uscito nell’Aprile del 2013 per festeggiare l’anno dall’uscita del primo LP.

Tutti i lavori creati sotto l’egida stella dell’ottima etichetta White Birch Records,  la quale come essa stessa si definisce: “nasce per supportare entità musicali fuori dal tempo ma nello spazio. Il qui e ora non ci interessa. Puntiamo all’eternità”, che riassume quanto detto poco sopra riguardo la band in questione e il loro ultimo lavoro “Down below on your own” uscito lo scorso 17 Febbraio.

Lo trovate per intero e in streaming gratuito sul bandcamp dell’etichetta che supporta la band, sono i Werner:

http://whitebrecords.bandcamp.com/album/werner-down-below-on-your-own(trovate anche i passati/recenti lavori).

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