Va dato merito allo spirito con cui l'Associazione il Caleidoscopio delle Madonie, promuove l'istituzione delle “Zone Franche Montane” nell'area Madonita, ma è giusto precisare che non è un fatto nuovo.
La proposta è inserita, infatti, all'interno del documento conclusivo, redatto dai Laboratori Territoriali e varato da tutti i Consigli Comunali del comprensorio, che riporta gli obiettivi elaborati per la strategia nazionale Aree Interne. L'idea della Strategia destinata a favorire appunto quelle aree significativamente distanti dai centri di offerta di servizi essenziali (di istruzione, salute e mobilità), ma ricche di importanti risorse ambientali e culturali, fortemente diversificate per natura, e per i secolari processi di antropizzazione a cui sono state sottoposte.
E' proprio nel contesto strategia nazionale Aree Interne, a cui il nostro territorio è candidato, che va contestualizzata la proposta delle Zone Franche Montane, proposta che ovviamente mira a sottolineare che le difficoltà del nostro comprensorio non ci si ferma solo a raccontarle ma ci si pone costantemente l'obiettivo di superarle attraverso l'utilizzo di strumenti validi.
La visita di dirigenti del ministero nelle prime settimane di luglio ci indica che la nostra direzione fino ad oggi e' stata quella giusta. Troveremo, quindi, il modo per dare forza, nell'ambito di tale strategia a tutte quelle che sono le vivacità del territorio.
Al commento del deputato madonita Magda Culotta segue la precisazione dell'associazione Il Caleidoscopio: “La Zona Franca Montana della Strategia Nazionale delle Aree Interne e la proposta elaborata da Gaetano Armao sono strumenti diversi, con esiti e tempi assolutamente differenti. Quella intrapresa dal ex Ministro Barca, se “vincitrice” verrà finanziata entro il 2020, l’altra se c’è la volontà politica può avere effetti immediati”.
“In vista dell’incontro che alcuni Sindaci dei comuni madoniti terranno nelle prossime ore, per valutare, tra le altre cose, l’opportunità politica di sostenere la proposta di Legge sulla fiscalità di vantaggio per le Madonie, è opportuno precisare – continua la nota dell'assiciazione – che tale proposta, elaborata dal prof. Gaetano Armao, (già assessore al bilancio della Regione Siciliana nonché avvocato cassazionista – docente di diritto Amministrativo nell’Università di Palermo e di diritto dell’Economia nell’Universitas Mercatorum di Roma), è frutto di un ragionamento condiviso tra l’Associazione Il Caleidoscopio delle Madonie ed i Centri Commerciali Naturali di Gangi, Petralia Sottana e Polizzi Generosa. Inoltre hanno firmato il documento, per sensibilizzare i Sindaci e i Presidenti dei Consigli Comunali sulla questione, le sezioni zonali di Confesercenti, Confcommercio e CasArtigiani.
Nella sostanza – si legge ancora nella notacon la suddetta proposta, il territorio madonita chiederebbe con forza un intervento immediato al Governo Regionale, ovvero quello di riprendere e concludere le trattative con lo Stato (iniziate a maggio 2012) sull'autonomia finanziaria ed il federalismo fiscale, ed in quella stessa sede il formale riconoscimento del regime di Zona Franca alle aree montane della Sicilia, quindi anche del nostro territorio. La proposta alla Regione va inviata nel più breve tempo possibile, prima che il Governo regionale concluda le trattative con lo Stato. Invece, l’iniziativa preesistente, di cui parla l’Onorevole Magda Culotta, (nel comunicato diramato in giornata odierna) potremmo definirla una sorta di “concorso” tra 4 aree interne della Sicilia, di cui soltanto una verrà scelta (pare entro il 22 luglio p.v.) ed inserita nella programmazione della distribuzione dei fondi Comunitari 2014/2020. E l’aspetto della “zona franca” è una delle questioni attenzionate dalla “strategia”, insieme all’istruzione, la salute e la mobilità. Tre, invece, rimarranno escluse.
Ecco dunque le differenze. La proposta di Armao, adeguatamente sostenuta, ha un esito certo e dalla rapida applicazione. L’altro strumento, (quello della programmazione europea 2014/2020) ha un esito incerto per le Madonie e con tempi di attuazione lunghi. Perché rischiare di perdere questa opportunità?
Considerato lo stato di emergenza in cui versa l’economia del nostro territorio, non v’è dubbio sull’assoluta necessità di agire nell’immediatezza. Va inoltre sottolineato che, in ogni caso, i due strumenti seguono iter completamente diversi e non si ostacolano vicendevolmente.
Alla luce di quanto esposto ed assolutamente concordi con quanto afferma l’Onorevole Culotta, ovvero che “difficoltà non ci si ferma solo a raccontarle ma ci si pone costantemente l'obiettivo di superarle attraverso l'utilizzo di strumenti validi”, non abbiamo dubbi sulla validità della proposta da noi sostenuta e pertanto ribadiamo la necessità e l’urgenza che Consigli Comunali delle Madonie prendano atto del documento redatto da Armao e di deliberare con la seguente formula:
“il Consiglio Comunale visto […] DELIBERA
di richiedere al Presidente della Regione di provvedere senza indugio all'ammissione delle aree montane tra le zone a fiscalità di vantaggio della Sicilia già assentite, nel contesto della definizione della procedura di cui all'art. 27 della l. n. 42 del 2009 e s.m.i.” .
Certi che l’intervento dell’Onorevole Culotta non rallenterà l’iter intrapreso, fiduciosi nel buon senso che contraddistingue le Istituzioni locali madonite, facciamo appello ai Sigg. Sindaci, perché sostengano la nostra proposta, sensibilizzando, senza indugio, i rispettivi Presidenti dei Consigli Comunali al fine di convocare nei prossimi giorni i consessi consiliari con all’ordine del giorno la proposta che abbiamo inoltrato, non foss’altro per il fatto che oggi ci ritroviamo a parlare di processi di desertificazione del territorio madonita e, a nostro avviso, qualunque iniziativa messa in campo, per invertire quest’emorragia, va incoraggiata e sostenuta, non certamente stigmatizzata”.