Crack rifiuti:18 milioni di debiti per Ecologia&Ambiente. Guerra aperta con i comuni

Michele Ferraro

Cronaca

Crack rifiuti:18 milioni di debiti per Ecologia&Ambiente. Guerra aperta con i comuni

01 Febbraio 2017 - 11:44

Ormai è guerra aperta fra l’ATO 5 “Ecologia&Ambiente” e i 16 comuni soci della società d’Ambito Territoriale incaricata della gestione dei rifiuti in un ampio territorio che va da Trabia a Pollina, coprendo l’intero comprensorio dell’Imerese e delle basse Madonie (Trabia, Caccamo, Termini Imerese, Sciara, Cerda, Aliminusa, Montemaggiore B., Scillato, Collesano, Isnello, Gratteri, Lascari, Campofelice di R., Cefalù, Castelbuono, Pollina).

Con una nota di fuoco inviata ai sindaci dei comuni soci il commissario dell’ATO 5 Francesco Mannone, in sostanza alza bandiera bianca, richiamando i comuni al pagamento degli arretrati, dietro la minaccia di una procedura esecutiva. “Qualora il Comune non provveda al pagamento di quanto dovuto – si legge nella nota inviata ai sindaci nei giorni scorsi – gli eventuali costi, oneri, sanzioni ed interessi moratori verranno segnalati all’autorità competente per l’eventuale danno erariale. Si ribadisce altresì, che la situazione di cassa di questo Ufficio del Commissario in mancanza di adeguati pagamenti, non potrà assicurare il regolare svolgimento del servizio e ad esso, per tali motivazioni, non potrà essere attribuita alcuna responsabilità.

Insomma Mannone alza bandiera bianca e rincara la dose contro i sindaci: “Alcuni Amministratori continuano a non tenere in considerazione l’attuale difficile contingenza economica in cui versa la Società a seguito del mancato trasferimento delle spettanze dovute da alcuni comuni soci, come dalle diffide di pagamento inviate da questa Gestione Commissariale. Questa situazione, protratta nel tempo, non consente la manutenzione dei mezzi, ormai vetusti, rendendo, estremamente complessi i rapporti con i fornitori (nello specifico per gli auto compattatori, carburanti, officine, ricambi, lubrificanti, ect), che hanno proceduto con decreti ingiuntivi per il recupero delle spettanze dovute, che arrecheranno sicuramente danni erariali alle casse della Società.

Considerate la palude in cui è impantanato l’ATO 5 alcuni fra i 16 comuni soci, in virtù di una disposizione attuativa conseguente al piano straordinario di emergenza per i rifiuti, adottata lo sorso anno dalla Presidenza della Regione, hanno provveduto direttamente a noleggi ed anche ad acquisti di attrezzature per lo smaltimento dei rifiuti con carattere di emergenza, decurtando le spese affrontate dalla quota sociale da versare all’ATO di appartenenza. Ma anche su questo si accende lo scontro con Ecologia&Ambiente che scrive a chiare lettere “risulta evidente che i costi sostenuti da ogni Comune per conferimenti e per prestazione di servizi direttamente commissionati a ditte terze non possono essere riconosciute in decurtazione, in quanto tali costi non saranno contabilizzati nel nostro bilancio e quindi non vi verranno rendicontati.”

Insomma fra i 16 comuni soci e l’ATO 5 è guerra aperta. Una guerra che rischia di gravare sulle tasche dei contribuenti, sul decoro dei nostri comuni e, non ultimo, sulla salute della nostra gente.

All’interno di questo preoccupante quadro si aggiunge una nuova nota dolente. Giusto ieri (31.01.2017) è scaduta la proroga della Gestione Commissariale affidata a Mannone così, nelle more dell’avvio della SRR palermo Provincia Est, L’ATO 5 sarà di fatto paralizzata. Sarà impossibile garantire ed assicurare perfino gli interventi di emergenza, nuovi acquisti di mezzi e riparazioni, la stipula di nuovi contratti o la proroga di quelli in essere, sia con le varie piattaforme del conferimento RD, sia con le cooperative, là dove presenti o altro tipo di personale.

Così, nella nota inviata ai municipi, il commissario di Ecologia&Ambiente mette le mani avanti: “si comunica ai comuni soci che hanno effettuato la raccolta differenziata che, a decorrere dal 01/02/17 possono stipulare apposite convenzioni con i centri di raccolta autorizzati. Inoltre, per le considerazioni di cui sopra, lo scrivente, non sarà in grado di assegnare nessun mezzo e pertanto, rimanendo invariate tutte le altre condizioni, il costo del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani del socio/Comune, previsto per I’anno 2016, per il corrente anno 2017 sarà ridotto ai soli costi del personale e per il funzionamento della struttura in quanto i costi relativi ai mezzi di carburante, manutenzione, assicurazione, non vi saranno contabilizzati e quindi imputati, ad eccezione del mezzo intercomunale che, si occupa del ritiro e del conferimento nelle varie piattaforme autorizzate. Per tutti i mezzi di proprietà della Società sia funzionanti, sia ricoverati nelle varie officine per riparazioni varie, la scrivente, ha suggerito al rappresentante legale di predisporre un avviso pubblico a tutti i soci, per I’eventuale assegnazione di tali mezzi. Resta inteso che, il Comune affidatario si faccia carico di tutti i costi di gestione dello stesso.”

Non si fa attendere la risposta dei sindaci

“Da parte di Ecologia&Ambiente in pratica non è mai stato garantito un servizio minimamente sufficiente e, al contrario, si sono prodotti costi sempre più alti e debiti milionari (18,5 milioni) che prima o poi graveranno direttamente nelle tasche dei cittadini.” Si legge in una documento inviato dal Comune di Collesano.

“La nota di Mannone sanciste definitivamente il Fallimento degli ATO che fin dalla loro istituzione ci sono apparsi un carrozzone con il quale fare clientelismo, incapace di risolvere l’annoso problema della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Se volessimo riassumere in poche parole il contenuto della nota i termini sono davvero chiari ovvero: dal 1° Febbraio ai comuni spetta di occuparsi dei rifiuti direttamente. Infatti, oltre a pagare il mantenimento della struttura in toto, i comuni dovranno farsi carico dei mezzi, di trovare le convenzioni con le centrali di conferimento ecc ecc. Insomma da un giorno all’altro ci hanno detto fate da voi. Si profila un periodo di vera emergenza. Preghiamo i cittadini di essere tolleranti e invitiamo chiunque ne voglia far parte a partecipare a dei tavoli tecnici per affrontare insieme il problema.”

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