Cronaca

Cefalù, la vicenda acqua potabile arriva a Federconsumatori Nazionale

Federconsumatori Sicilia da tempo osserva, tramite la sua sezione territoriale, la situazione della mancata potabilizzazione dell’acqua. Il servizio infatti, è stato interrotto a metà agosto dall’azienda privata che se ne occupava e il Comune di Cefalù non sembra intenzionato a sopperire a questa mancanza.

“L’accesso all’acqua potabile è un diritto inalienabile e, per di più, un prerequisito essenziale affinché ogni edificio pubblico, privato e commerciale sia abitabile o utilizzabile per il suo scopo – afferma il presidente regionale dell’associazione Alfio La Rosa – Per questo è essenziale che lo scarica-barile delle responsabilità venga immediatamente interrotto da un intervento della Regione Siciliana che faccia chiarezza, definitivamente, su chi abbia la competenza in merito alla potabilizzazione dell’acqua a Cefalù”.

Federconsumatori Sicilia, conscia del fatto che la mancanza di chiarezza in merito possa ripetersi anche in altri Comuni siciliani, ha portato il caso di Cefalù all’attenzione del suo Presidente nazionale.

“Avvertiamo l’urgenza di una presa di posizione nazionale sulla inaudita vicenda che riguarda, già dal giugno del 2016, i cittadini di Cefalù, che si vedono negato il diritto all’approvvigionamento di acqua potabile nelle abitazioni e nelle fontanelle pubbliche – ha detto il presidente nazionale Emilio Viafora – Una situazione, che oltre ai gravi disagi economici ed organizzativi per le famiglie e per le attività che si svolgono nella città, può produrre gravi danni anche al turismo, parte non secondaria dell’economia della città. Sono state molteplici le denunce della Federconsumatori territoriale rimaste completamente senza risposta, perciò, come Associazione nazionale, ci chiediamo cosa deve ancora avvenire perché l’insieme della Istituzioni locali, regionali e nazionali intervengano per mettere fine ad una condizione che definire intollerabile è eufemistico. Il balletto sulle responsabilità che si sta consumando tra società che garantiva la “potabilizzazione” ed il Comune che ha deciso di immettere nelle tubature acqua non potabilizzata, chiama tutte le Istituzioni locali, Regionali e nazionali ad intervenire con un provvedimento di massima urgenza. Sarebbe intanto utile che Regione e Comune avviino un confronto con le Associazioni locali, per definire misure che da subito garantiscano l’approvvigionamento di acqua potabile ai cittadini, alle famiglie ed alle attività commerciali e ricettive”.

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