La vicenda acqua a Cefalù, Lapunzina: “I cittadini non possono pagare più del doppio”

Redazione

Cronaca

La vicenda acqua a Cefalù, Lapunzina: “I cittadini non possono pagare più del doppio”

29 Agosto 2017 - 10:19

Non si placano le polemiche sulla vicenda dell’acqua potabile a Cefalù. Dopo che il caso ha suscitato l’interesse di Federconsumatori nazionale, è intervenuto oggi il sindaco della cittadina normanna Rosario Lapunzina: “Stiamo cercando di risolvere questa querelle che ha determinato la sospensione del servizio di potabilizzazione, ed intende farlo nel pieno rispetto delle norme  – dice il primo cittadino che, a tutela dei cittadini–consumatori, stabiliscono l’obbligo di un gestore unico e di una tariffa unica all’interno dello stesso ambito territoriale ottimale. Non possiamo consentire che, per coprire gli alti costi di potabilizzazione, i cittadini di Cefalù siano costretti, in violazione di legge, a pagare l’acqua ad una tariffa più che doppia rispetto a quella media di ambito, che è di 1,30 euro a metro cubo.
L’acqua attualmente immessa in rete viene, come di norma, trattata con cloro, ed è batteriologicamente pura, per come dimostrano le analisi di recente eseguite”.

La punzina sottolinea poi che i valori fuori norma sono quelli di sodio e cloruro, “ragione per cui è stato disposto il divieto di utilizzo per fini alimentari – dice – Va, comunque, precisato che per quanto riportato in documenti ufficiali del Ministero della Sanità, quello dei solfati è un parametro «che viene preso in considerazione per esprimere un giudizio complessivo di idoneità delle acque destinate al consumo umano, ma che non rappresenta un vincolo formale e rigido, come nel caso dei parametri tossici. La presenza dei solfati in quantità superiore al valore limite fissato dal decreto legislativo n. 31 del 2001 è da ritenersi come una situazione non conforme, ma non indicativa di reale e immediato rischio igienico sanitario per la salute pubblica, in quanto il superamento del valore limite di un parametro indicatore prevede un intervento discrezionale basato su una valutazione di merito in ordine alla tipologia ed entità del superamento stesso». Ciò non toglie che il risultato auspicato sia quello di ripristinare, in breve, l’erogazione di acqua totalmente idonea al consumo umano, finalità per la quale il Comune di Cefalù ha chiesto l’intervento sostitutivo della Regione Siciliana e dell’Aeegsi, nei confronti dell’Organismo, l’Assemblea Territoriale Idrica, cui la Legge affida l’individuazione del Gestore”.

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