Cronaca

Alimena, uso improprio del cellulare e dell’auto del comune: a processo l’ex sindaco Scrivano

Rinviato a giudizio per peculato l’ex primo cittadino di Alimena Giuseppe Scrivano, ricandidato sindaco alle elezioni amministrative del prossimo 10 giugno con la lista “Alimena nel Cuore”. Uso improprio di utenze telefoniche comunali e liquidazioni di missioni mai effettuate, queste in particolare le accuse formulate dal Pm Romano ed accolte dal Gup Claudio Emanuele Bencivinni.
Scrivano dovrà difendersi al processo che inizierà il prossimo 7 luglio davanti al Tribunale collegiale di Termini Imerese. L’utilizzo per fini personali di utenze telefoniche comunali risalirebbe al periodo che va dal 2012 al 2013, quando Scrivano era sindaco di Alimena. Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dal Nucleo operativo della Compagnia dei Carabinieri di Petralia
Sottana, l’ex sindaco avrebbe fatto telefonate per intrattenere rapporti incompatibili con il suo incarico. Chiamando e inviando messaggi ad utenze della Russia, della Lituania, dell’Ucraina e della Polonia, per un costo complessivo di 2.100 euro. Altre telefonate in Italia non avrebbero comunque, secondo l’accusa, nessun nesso con la sua attività istituzionale.

Il costo delle telefonate “improprie” a carico delle casse comunali salirebbe così secondo il Pm a 8.270 euro. Al sindaco vengono anche contestati alcuni rimborsi per indennità chilometrica che secondo l’accusa non gli sarebbero spettati, per un importo pari a 1.045 euro. “Dimostreremo in dibattimento che i rimborsi delle missioni erano collegati a fini istituzionali mentre per le telefonate, siccome ce ne sono alcune di carattere indiscutibilmente privato, vale la tesi, assodata dalla giurisprudenza, che non ci sia lesione se sono di costo poco rilevante” afferma l’avvocato Vincenzo Lo Re che difende Giuseppe Scrivano.

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