Cronaca

Castelbuono commemora le donne uccise: “Non sia una giornata solo simbolica”

Il 25 novembre dovrebbe essere solo il giorno in cui si festeggia Santa Caterina d’Alessandria (Martire), la Santa protettrice di oratori, filosofi, notai, sarte, modiste, filatrici, balie e nutrici. E invece no. Dal 17 dicembre 1999 l’Assemblea Generale dell’Onu ha voluto istituire una giornata mondiale di sensibilizzazione simbolica affinché governi, istituzioni e cittadini non dimenticassimo che una donna non può essere uccisa perché è donna, madre, moglie, fidanzata, amica. Una data il cui senso, invece di indebolirsi, come tutte vorremmo, diventa ogni anno più denso, carico di temi, di preoccupazioni e di interminabili elenchi di nomi di donne, uccise.

E a Castelbuono il 25 novembre le donne offrono, a chiunque voglia raccoglierlo, il dono di trovarsi insieme e rappresentare, senza piagnistei o retorica, la forza del coraggio, il valore del dialogo, l’energia della condivisione.  Si inizia da piazza Margherita, nel cuore del centro storico, dove dalle ore 10, grazie a Stefania Sperandeo con il laboratorio di teatro per bambini e ragazzi e con la collaborazione di aliasdesigners.com, si terrà un flashmob durante il quale il segno grafico di tutti diventerà il coro unanime per dire: basta.

Sempre a piazza Margherita saranno ospiti d’onore le “Cuoche Combattenti”, un progetto attraverso il quale alcune donne con esperienze di violenza domestica alle spalle si occupano della produzione e trasformazione artigianale di prodotti alimentari, un percorso di uscita dalla violenza condotto grazie all’associazione “Le Onde onlus” per ricominciare, reinventandosi da zero una vita fatta di lavoro e autodeterminazione.

Chiusura sempre in piazza Margherita, con la performance della scuola di danza “Arte in movimento”, dedicata al tema della violenza e dal significativo titolo “L’inverno delle donne”. Domenica pomeriggio, invece, al Centro Sud alle 17,30, Maria Angela Fasano aprirà una finestra di approfondimento, e riflessione, sul complesso percorso che ogni donna deve affrontare per far valere i propri diritti, pagando spesso “prezzi” troppo alti per poterne coltivare il desiderio.

La giornata si concluderà sempre al Centro Sud con la proiezione del film “7 minuti”, con la regia di Michele Placido. Un film dedicato all’erosione dei diritti nei luoghi di lavoro e in particolare quando le lavoratrici sono donne, un film che fa riflettere sulla dignità e sulla società contemporanea, dove “si fa presto a perdere tutto se si abbassa la guardia, anche solo per 7 minuti”.

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