Vertenza Blutec, gli ex operai della Fiat occupano la sede del comune di Termini

Redazione

Cronaca

Vertenza Blutec, gli ex operai della Fiat occupano la sede del comune di Termini

07 Febbraio 2019 - 13:23

I lavoratori ex Fiat (oggi Blutec) hanno appena occupato la sede storica del Comune. Al termine dell’assemblea odierna dinanzi i cancelli dello stabilimento, hanno deciso di attivare una nuova forma di protesta, affinché il Governo Nazionale ed in particolare il Ministro Di Maio, mantenga gli impegni presi nel corso della sua visita a Termini Imerese: la firma Decreto Cassa Integrazione per il 2019, il coinvolgimento di Fca al tavolo ministeriale sulla reindustrializzazione del sito siciliano.

I lavoratori per il mezzo dei loro rappresentanti sindacali comunicano che non intendono interrompere la protesta fino a quando non avranno ottenuto risposte concrete da Roma. Al riguardo il sindaco Francesco Giunta ha dichiarato: “Gli operai sono disperati, credo non si sia mai arrivati così in basso. Che il Ministro Di Maio prenda posizione”.

“Da parte del governo nazionale c’è il massimo impegno nel trovare la soluzione per i lavoratori di Termini Imerese che meritano la priorità. Blutec, spacciata dalla politica con l’avallo di alcuni sindacati come unica realtà in grado di rilanciare la produzione e dare occupazione, deve immediatamente rispettare i vincoli che le sono stati concessi dal Governo”. A dichiararlo sono i portavoce M5S di Termini Imerese Luigi Sunseri (Ars),  Antonella Campagna e Loredana Russo (Senato della Repubblica) a proposito della necessità dei lavoratori ex Fiat di ricevere la cassa integrazione.

M5S: “DAL MINISTERO MASSIMO IMPEGNO MA BLUTEC RISPETTI GLI ACCORDI UFFICIALI”

“Blutec deve rispettare gli impegni ufficiali presi con il Ministero – spiegano i portavoce M5S – il Mise è disponibile ad attivare tutte le iniziative tese a supportare il rilancio del sito e a tutela dei lavoratori e ad oggi permangono le condizioni per l’Accordo con Invitalia, purché Blutec provveda al pagamento dei 2,5 milioni di euro (acconto già dovuto per la sottoscrizione del primo Accordo con Invitalia). Le risorse pubbliche degli ammortizzatori sociali vengano utilizzate per rilanciare le imprese o favorire la continuità produttiva e non come mero escamotage economico contabile da parte delle aziende. In caso contrario questo territorio dovrà essere liberato da questa nube che ci ha condotto ad un ritardo atavico nello sviluppo del territorio. Anche in quel caso – sottolineano Sunseri, Campagna e Russo – il Mise starà al fianco dei lavoratori. Ci preme inoltre sottolineare che non esistono informazioni ‘ufficiose’ ma mere speculazioni politiche da parte delle istituzioni locali che hanno deciso di far politica sulla pelle dei cittadini rischiando di compromettere un processo industriale che per loro responsabilità non ha mai permesso il rilancio di un’area importante del nostro Paese”, concludono i deputati.

SULLA QUESTIONE INTERVIENE ANCHE CISL

“Chiediamo un tavolo urgente al Ministero del lavoro e dello Sviluppo economico, siamo molto preoccupati, i lavoratori vogliono certezze sul rinnovo della cassa integrazione e sul futuro del piano industriale per l’area di Termini Imerese”. Ad affermarlo sono Ludovico Guercio segretario generale Fim Cisl Palermo Trapani, Antonio Nobile segretario provinciale Fim Cisl e Antonino Cirivello Responsabile Cisl Termini Imerese, a margine del sit in di protesta che si è tenuto stamani davanti la sede di Blutec a Termini, e successivamente al Comune di Termini Imerese, dove  è stata occupata l’aula consiliare dai lavoratori.

“Fino a che – spiegano – non otterremo risposte”. “Non si può più attendere, serve subito la risposta sull’approvazione della cassa integrazione, il cui accordo è stato siglato il 7 gennaio scorso. Il Ministro Di Maio in visita allo stabilimento lo scorso ottobre aveva dato garanzie sulla continuità delle tutele per i lavoratori e sul futuro della vertenza, chiediamo di dimostrare concretamente questo impegno”.

L’altro punto cruciale della vertenza, è legato alla mancata attuazione del piano industriale sottoscritto al Ministero e sul quale Invitalia ha investito 20 milioni e che ha generato la richiesta di Invitalia di rientro da parte di Blutec del finanziamento.

“Anche su questo punto l’azienda sta disattendendo gli impegni sottoscritti non avendo ancora pagato la prima tranche. Il Ministero non ha fornito ad oggi nessuna risposta né sulla cassa né sul rilancio industriale del sito termitano, nonostante le richieste del Prefetto e del Presidente della Regione, a seguito degli incontri con le organizzazioni sindacali. Siamo molto preoccupati” spiegano Guercio, Nobile e Cirivello.  Intanto, in attesa di risposte dal Ministero, i sindacati Fim ,Fiom e Uilm intendono chiedere l’incontro con i sindaci dei territori interessati e con il Presidente dell’Anci Leoluca Orlando. Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani conclude, “la vertenza rischia di esplodere generando un grave problema sociale nel territorio, i lavoratori con le loro famiglie, sono stanchi. Il governo nazionale ascolti gli appelli dei sindacati e delle istituzioni locali, intervenga subito favorendo l’approvazione della cig e fornendo garanzie concrete e non solo a parole sul futuro industriale del sito”.

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