Cronaca

Bastoni artistici, l’arte dell’intaglio di Damiano Sabatino

Ha cominciato al nord, per colmare i lunghi fine settimana trascorsi in solitudine, al tempo in cui dovette trasferirsi, come tanti altri siciliani, alla ricerca di una cattedra per insegnare. L’alto varesotto, come le Madonie, offriva un’abbondanza di boschi, così tornò alla mente di Damiano Sabatino quell’antica abitudine dei vecchi pastori di intagliare il legno per far trascorrere meno lente le lunghe giornate dedicate al pascolo.

Così cominciò a provare scoprendo in se stesso un talento straordinario, che probabilmente neanche lui poteva sospettare, e che oggi lo hanno reso famoso, tanto da meritare il prestigioso riconoscimento dell’UNESCO che, nel 2014, attraverso il dipartimento dei Beni Culturali e dell’identità siciliana, lo ha inserito nel REIS, il registro dei tesori umani viventi. “Un riconoscimento che ha rappresentato per me una spinta motivazionale, ora cerco di dedicare più tempo a questa mia passione per rendere più consistente la collezione”.

Una collezione straordinaria, fatta di pezzi mai banali, ideati, ragionati e realizzati non solo per un’idea di bellezza o fine a se stessa, ma per trasmettere un messaggio, magari una storia, come nel caso del bastone dedicato a Barbablù di Petralia, o il ricordo di un luogo, come nel caso del bastone dedicato alla Madonna dell’Alto.

Non c’è un laboratorio vero e proprio. Damiano intaglia i suoi bastoni o nel balcone di casa a Palermo o, in estate, nella sua campagna di Bompietro. I consigli degli antichi pastori si mescolano alle competenze acquisite durante gli studi in architettura. “ho imparato dai pastori che il legno più duro è il sorbo, specie se viene temprato prima col fuoco, tanto che prima vi si facevano i ceppi per i macellai. Troppo duro da utilizzare per l’intaglio, così ho scoperto che spesso veniva utilizzato il “crategus”, cioè il biancospino, ed è soprattutto questa essenza che utilizzo per i miei bastoni. Poi, come consigliava un mio professore di architettura, vado a raccoglierlo in stasi vegetativa con luna calante ed in effetti ho riscontrato che, attenendosi a questo piccolo segreto, il legno si lavora molto meglio”.

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