Cronaca

Mafia dei pascoli, parla Antoci: “Il blitz conferma il business dei fondi europei”

“Sono centinai di migliaia di euro i fondi europei per l’agricoltura finiti nelle casse delle famiglie mafiose e anche, grazie alla Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta e alla Guardia di Finanza, un altro duro colpo viene inferto alla mafia proprio su questo fronte”. Lo afferma Giuseppe Antoci ex presidente del Parco dei Nebrodi, scampato ad un attentato mafioso nel maggio 2016 proprio a causa del suo impegno sul fronte dei fondi europei in mano alle mafie.

“L’attività della Guardia di Finanza ha portato all’arresto di 11 persone accusate a vario titolo di aver gestito terreni nel Parco delle Madonie e dei Nebrodi ricevendo finanziamenti comunitari per la gestione di imprese agricole riconducibili a esponenti di Cosa Nostra – sottolinea -. Questa operazione della Procura Distrettuale Antimafia di Caltanissetta e della Guardia di Finanza ha dimostrato ancora una volta l’importanza del tema”.

Antoci ha poi svelato l’impegno quotidiano su indagini che da anni portano tutti i capi mafia siciliani e non ad incassare milioni di euro di fondi europei per l’agricoltura: “gli agricoltori venivano intimiditi – prosegue Antoci -, affinché non partecipassero ai bandi pubblici per l’affitto dei terreni, mentre magistrati e uomini dello Stato cadevano sotto i colpi di Cosa nostra, mentre si piangevano i morti delle stragi, mentre accadeva tutto questo, loro incassavano fondi pubblici con rendimenti che superavano anche il 2000 per cento, neanche il mercato delle droga”.

Antoci spiega che la conversione in legge del Protocollo di Legalità, sottoscritto nel 2015 in Sicilia, ha inferto un duro colpo alla mafia. “Con l’applicazione del Protocollo di Legalità inserito nel Nuovo Codice Antimafia, questo giochino viene definitivamente smantellato e le risorse comunitarie dedicate solo ad agricoltori ed allevatori per bene e non più ai mafiosi. Il mio grazie alla Guardia di Finanza e alla Procura di Caltanissetta, grazie a loro oggi, ancora una volta, si è dato valore al sacrificio di tutti e si è affermata la forza dello Stato”, conclude Antoci.

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