Il maresciallo Angelo Monti lascia la Caserma dei carabinieri di Gangi

Redazione

Cronaca - Arma dei Carabinieri

Il maresciallo Angelo Monti lascia la Caserma dei carabinieri di Gangi
Al saluto hanno preso parte il sindaco di Gangi Francesco Migliazzo, l’amministrazione comunale, il parroco Don Pino Vacca, il capitano Daniele Nardone Comandante della Compagnia carabinieri di Petralia Sottana, diverse altre autorità civili e militari e molti cittadini

15 Giugno 2019 - 10:21

Il maresciallo Angelo Monti dopo 16 anni di permanenza presso la Caserma di Gangi, si appresta a lasciare il comune madonita per andare incontro ad un nuovo prestigioso incarico che lo vedrà impegnato a Palermo.

Al saluto hanno preso parte il sindaco di Gangi Francesco Migliazzo, l’amministrazione comunale, il parroco Don Pino Vacca, il capitano Daniele Nardone Comandante della Compagnia carabinieri di Petralia Sottana, diverse altre autorità civili e militari e molti cittadini.

Un periodo di permanenza molto lungo quello del maresciallo Monti a Gangi, durante il quale i cittadini hanno potuto apprezzare la prontezza, l’equilibrio e la disponibilità di un rappresentante della benemerita che ha quotidianamente onorato la divisa, riuscendo a rinsaldare il rapporto di fiducia e stima della cittadinanza nei confronti dell’arma.

“Voglio esprimere al maresciallo Angelo Monti, a nome di tutta la comunità gangitana, il nostro sentimento gratitudine per l’impegno profuso in tanti anni di delicato lavoro contraddistinto da una straordinaria capacità di collaborazione con le istituzioni – afferma il sindaco Francesco Migliazzo per tutti noi è ormai un illustre concittadino al quale formuliamo i migliori auguri per i nuovo prestigioso incarico”.

“Ringrazio Gangi e tutti i gangitani per la straordinaria ospitalità. Raramente nella mia vita ho trovato gente così disponibile ed accogliente – afferma il maresciallo Angelo MontiDopo 16 lunghi anni mi sento gangitano anche io e lo dico con orgoglio, perché questa è una comunità sana, capace di una straordinaria collaborazione anche fra estranei che, nei momenti di bisogno, si stringono l’uno accanto all’altro interpretando in maniera autentica quel sentimento di solidarietà che è la base sulla quale poggia l’esistenza stessa di questa piccola ma valorosa comunità. Voglio ringraziare anche mia moglie. Quando si sposa un carabiniere si sposa anche la sua divisa. Lei è al mio fianco da 23 anni e da 23 anni vive in caserma con me. Se riesco a fare ogni giorno serenamente i mio lavoro è di certo anche grazie alla sua presenza”.

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