Cronaca

Processo “Black Cat”, in appello chiesti 380 anni di carcere per 42 imputati

Nell’ambito del processo di appello in corso presso il Tribunale di Termini Imerese, legato all’operazione antimafia “Blak Cat”, i sostituti procuratori generali Rita Fulantelli e Giuseppina Motisi hanno presentato le richieste di condanna che ammontano complessivamente a circa 380 anni di reclusione.

Ecco le singole richieste di condanna: Diego Rinella a 16 anni e 6 mesi, Michele Modica a 13 anni, Antonino Teresi a 6 anni, Antonino Vallelunga a 10 anni e 3 mesi, Giuseppe Ingrao a 9 anni, Filippo Giovanni Colletti a 11 anni, Vincenzo Medica ad 8 anni e 8 mesi, Diego Guzzino ad 8 anni e 8 mesi, Salvatore Sampognaro ad 8 anni e 8 mesi, Salvatore Palmisano a 11 anni e 4 mesi, Giuseppe Libreri a 11 anni e 6 mesi, Mario D’Amico ad 8 anni e 10 mesi, Antonino Fardella a 9 anni e 4 mesi, Raimondo Virone a 8 anni e 8 mesi, Stefano Contino a 13 anni e un mese, Gandolfo Maria Interbartolo a 14 anni e 9 mesi, Vincenzo Civiletto a 9 anni e 2 mesi, Gaetano Giovanni Muscarella a 9 anni e un mese, Giacomo Li Destri a 9 anni e un mese, Antonino Giuliano a 2 anni, Giuseppe Rio 4 anni e 2 mesi, Silvio Napolitano a 6 anni, Vincenzo Calderaro a 5 anni e 4 mesi, Ciro Guardino a 3 anni, Giuseppe Vitanza a 4 anni e 2 mesi, Giuseppe Scaduto a 6 anni, Vincenzo Sparacio a 11 anni, Mariano Parisi a 11 anni, Vincenzo Vassallo a 11 anni, Francesco Cerniglia a 6 anni, Francesco Bonomo a 15 anni e 3 mesi, Antonio Giovanni Maranto detto Tony a 18 anni e 9 mesi, Antonio Maria Scola a 12 anni e 5 mesi, Saverio Maranto a 11 anni e 6 mesi, Angelo Schittino a 10 anni e 4 mesi, Salvatore Schittino a 6 anni, Pietro Termini a 5 anni.

Richiesti 9 anni di carcere invece per Santo Bonomo, figlio dell’ex reggente del mandamento di San Mauro Castelverde Francesco Bonomo. I PM hanno quindi chiesto per Santo Bonomo un anno di galera in più rispetto alla condanna di primo grado.

Secondo la ricostruzione fatta dagli organi inquirenti, durante la lunga detenzione di Peppino Farinella e del nipote Domenico Virga, Francesco Bonomo avrebbe avuto il compito di coordinare le attività estorsive, principale “capitolo di bilancio” della mafia madonita. Per gestirle aveva messo su una rete di fedelissimi con il compito di fare da “postini” per i pizzini in entrata ed in uscita. Di questa rete faceva parte anche il figlio di Francesco Bonomo, Santo. Una condotta per la quale il gup Fabrizio Anfuso, come ricordato oggi dal Giornale di Sicilia, aveva ritenuto configurabile il reato di concorso esterno, non invece l’associazione mafiosa come chiesto dall’accusa.

Rinnovate le richieste di condanne anche Salvatore Abbadessa (14 anni) e Michele Sarraino (4 anni). I due in primo grado erano stati assolti da ogni accusa.

Per i collaboratori di giustizia, invece, sono state richieste condanne tenendo conto dei benefici di legge: pena dimezzata a 4 anni e 9 mesi per Massimiliano Restivo di Trabia, e a 2 anni per Francesco Lombardo, che era stato assolto.

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