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“Rimarrete in D. Ci vediamo l’anno prossimo”. Cephaledium sfida il Palermo

Parole al vetriolo del presidente della Cephaledium Giuseppe Barranco che lancia il guanto di sfida al nuovo Palermo. “La realtà – ha scritto in un post pubblicato pochi minuti fa su facebook – è che la Cephaledium equivale al Palermo come il Palermo equivale alla Cephaledium. C’è solo una categoria di differenza e un’amministrazione comunale totalmente diversa. Le ambizioni? Noi vogliamo raggiungere molto presto la serie C e loro anche. Il Palermo non vincerà il campionato e a Giampiero Clemente lo incontreranno l’anno prossimo come avversario al Renzo Barbera”.

A scatenare l’ira del giovane presidente del club giallonero è stato il presunto interessamento dei rosanero nei confronti del capitano della Cephaledium Giampiero Clemente. Notizia pubblicata oggi da alcune testate giornalistiche online. Il presidente Giuseppe Barranco ha sentito la necessità di dire la sua su una indiscrezione di mercato ancora tutta da verificare, augurando di fatto ai rosanero il fallimento del primo, fondamentale obiettivo: la promozione in Lega Pro.

LA PRECISAZIONE DEL PRESIDENTE

“Le mie parole sono state travisate ed un semplice post di Facebook ha acceso una polveriera di grandezze regionali. Le mie parole non erano assolutamente riferite alla storia della squadra e ai tifosi rosanero che, in tutti questi anni hanno rappresentato il calcio siciliano in tutta l’Italia. In tale circostanza ho voluto sottolineare come la nuova società rosanero si trovasse ad una sola categoria di distanza dalla nostra e, con l’augurio che la squadra possa tornare alle categorie che gli competono, stiamo lavorando per raggiungere il prima possibile il nostro obiettivo ossia arrivare in serie C nel minor tempo possibile. Questo potrà accadere, non solo con la giusta sinergia con il Comune ma anche tenendo in squadra giocatori di spicco come Giampiero Clemente. Il mio commento di disappunto è riferito principalmente alle vecchie dirigenze che si sono susseguite nel corso degli anni nel capoluogo di regione e, riprendendo un vecchio post riguardo la situazione giallonera, di come la società debba essere ricostruita partendo da quei “picciotti” che hanno reso grande il Palermo Calcio”.

 

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