Poesia e testimonianza: i vincitori del Premio Letterario “Paolo Prestigiacomo”

Redazione

Cronaca - San Mauro Castelverde

Poesia e testimonianza: i vincitori del Premio Letterario “Paolo Prestigiacomo”
Nella gremita Piazza Municipio si è tenuta la cerimonia di premiazione del VII Premio Letterario

09 Agosto 2019 - 14:01

Nella gremita Piazza Municipio, condotta da Fabrizio Ferreri e Grazia Calanna, si è tenuta la cerimonia di premiazione del VII Premio Letterario “Paolo Prestigiacomo San Mauro Castelverde”, organizzato dal Comune in collaborazione con il periodico culturale l’EstroVerso e il Centro di Poesia Contemporanea dell’Università di Catania.

“Siamo molto soddisfatti – dicono all’unisono il Sindaco, Giuseppe Minutilla e l’Assessore alla Cultura, Nino Daino – della riuscita del Premio e del lavoro condotto, a 12 anni dalla sospensione, dalla Segreteria del Premio, da Fabrizio Ferreri e da Grazia Calanna. Siamo felici della grande partecipazione, come dell’aver intitolato una targa al nostro poeta prematuramente scomparso, nella casa dove è nato e ha trascorso gli anni della giovinezza. L’Amministrazione comunale con questa importante iniziativa culturale ha inteso ricordare un proprio illustre concittadino dimostrando al contempo che anche nella Sicilia meno nota e, a torto, considerata minore è possibile realizzare progetti di alto profilo culturale. Crediamo che questa edizione del premio abbia rappresentato non solo un momento significativo per la nostra comunità ma anche l’occasione per riscoprire e riconsiderare la figura di Paolo Prestigiacomo all’interno della storia della letteratura siciliana e italiana del Novecento”.

La giuria del VII Premio Letterario composta da Gabriella Sica (presidente), Maria Attanasio e Roberto Deidier, dopo attenta disamina delle numerose opere pervenute da tutta Italia, ha decretato vincitori ex aequo Tiziano Broggiato (con Novilunio Edizioni LietoColle) e Giuseppe Grattacaso (con Il mondo che farà Edizioni Elliot). Due menzioni speciali sono andate al poeta Antonio Lanza per il libro Suite Etnapolis, edito da Interlinea, e a Maria Pia Quintavalla per Quinta Vez, edizioni Stampa 2009.

La serata, oltre che dalle testimonianze di Paolo Polizzotto (ex Segretario del Premio), dello psicologo e formatore Roberto Turrisi e di Toni Franco, studioso e docente di lettere al Liceo classico di Cefalù, ha visto, in qualità di madrina la presenza di Catena Fiorello che, reduce dal successo riscosso al Taormina Film Festival con il film tratto dall’omonimo romanzo, Picciridda, pubblicato originariamente da Baldini Castoldi e riedito da Giunti, ha conquistato il pubblico leggendo “Ombra” di Paolo Prestigiacono, tratta dal libro Relitti del mare.

Durante la serata anche le letture di giovani poeti siciliani come Gianluca Furnari, Noemi De Lisi, Gianluca D’Andrea, Pietro Cagni e Naike Agata La Biunda, che hanno scelto alcune poesie tratte dall’opera del Prestigiacomo, in particolare dalla raccolta Grotteschi, e hanno concluso donando i loro versi al caloroso pubblico intervenuto.

“È stata una serata memorabile – aggiungono i segretari del Premio, Fabrizio Ferreri e Grazia Calanna -. Un’intera comunità partecipe ed entusiasta, quella maurina, si è incontrata con un nutrito gruppo di poeti – i premiati, quelli in giuria e i numerosi autori giovani intervenuti – nel nome di Paolo Prestigiacomo, suggellando il recupero e la trasmissione di un’eredità poetica e letteraria di primissimo piano, che merita di essere ripresa e valorizzata”.

LE MOTIVAZIONI DEI PREMI

Motivazione per Suite Etnapolis (ed. Interlinea) di Antonio Lanza: “Una passione espressiva, che procede per inserti tematici e interferenze linguistiche – dal civile al lirico, dal visionario al narrativo – struttura la poesia di Suite Etnapolis di Antonio Lanza: la rappresentazione di un centro commerciale -allegorico microcosmo di un città-mondo scandita dalla merce- ma anche dell’epos e del patos di una condizione umana in esso marginalizzata. E del suo incomprimibile pulsare oltre le fameliche dinamiche del profitto”.

Motivazione per Quinta vez (ed. Stampa2009) di Maria Pia Quintavalla: “Notevole per intelligenza emotiva e sapienza formale il libro di Maria Pia Quintavalla è incentrato sulle figure femminili della sua famiglia. Possiamo leggere il titolo, Quinta vez, come Quinta volta: un titolo altamente allusivo e di fatto enigmatico, espressione pugnace e magica per ostentare l’irrisolvibile rebus familiare. Perché l’autore prova a stringere nel suo pugno la corda dolente delle relazioni familiari, soavi e terribili al tempo stesso. Ma quello che può fare, e lo fa con una certa maestria e finezza, è inventare una lingua emotiva in cui ha ostinatamente inoculato calcolati balzi e repentini spaesamenti spazio-temporali, ha infierito con gli scarti logici, le inversioni grammaticali, gli inciampi sintattici ed esistenziali, spingendo il pedale ora della sincerità ora della reticenza”.

Motivazione per Novilunio (ed. LietoColle) di Tiziano Broggiato: “Il titolo Novilunio di Tiziano Broggiato, allude alla luna nuova, ed è l’annuncio indiretto e seducente di un tempo nuovo che potrebbe scalzare “una stagione, questa, vicina allo zero”. Un libro misurato e ben calibrato, una lingua chiara e limpida fanno velo a un sottofondo irrequieto e sprangato. Ogni poesia corrisponde a uno scatto fotografico i cui elementi compositivi sono gli stessi, ossimorici e simultanei, ma in luoghi diversi e tra loro lontani. Da una parte spazi larghi, città nuove e lontane che suggeriscono il tema del viaggio e soprattutto della luce, la “luce eccessiva”, la “luce improvvisa” che fa male come quella dell’alba o della primavera. Dall’altra il buio, il crepuscolo, elementi ristretti e cupi delle città, come pozzi, tunnel, feritoie, corridoi, frammenti architettonici e di disagio esistenziale. L’ossimoro centrale buio-luce, giorno-notte, investe anche azioni piccole e misteriose, più che altro gesti di possibili minacce, di esplosioni emotive, di guerricciole rimaste in sospeso, che sembrano provenire da un lieve mondo kafkiano. Libro raffinato e colto invaso dalla luce fredda ma variabile della luna, l’astro che fa crescere gli uomini e la natura”.

Motivazione per Il mondo che farà (ed. Elliot) di Giuseppe Grattacaso: “Nell’opera di Grattacaso la poesia torna a essere scommessa oltre la finitudine, oltre la caducità, ponte immaginifico tra due misteri: quello della natura umana e quello del tutto senza fine. Per questa via, Grattacaso può far agire singolari attitudini metamorfiche, in un esorcismo, finanche tenero, della nostalgia. Ma tenerezza e nostalgia (declinabile forse meglio come malinconia) sono due ingredienti ricorrenti nei suoi versi come in quelli di Sandro Penna, suo fertilissimo referente”.

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