Cronaca

Da Gangi fino a Santiago di Campostela in bici, il cammino su due ruote

Pellegrini e camminatori hanno sempre una storia da raccontare. Che sia alla partenza o al ritorno c’è sempre un motivo che spinge l’uomo ad affrontare una nuova strada. Chi decide di mettere davanti a sé un cammino lo fa per mille ragioni, spesso questo accade per motivi religiosi o spirituali. Ci sono anche piccoli cammini quotidiani verso un luogo di ristoro dell’anima che sia un chiesa o un bosco,poco importa. L’importante è andare. Il desiderio di riconquista di uno spazio con se stessi ha sempre a che fare con il camminare, e a volte passa anche da un percorso di squadra.

A dorso di una bici, mossi da una grande passione in comune, sei giovani gangitani hanno così deciso di intraprendere quello che è conosciuto come il cammino più famoso del mondo, il cammino di Santiago. Partiti da una proposta da parte di Nicola Castello, Giuseppe Guarnera, Pino Alongi, Giovanni Di Pasquale, Giuseppe Seminara e Natalia Butean, tutti iscritti in associazioni sportive di Gangi e appassionati di mountain bike, nell’ultima settimana di agosto hanno percorso più di cento chilometri al giorno fino all’arrivo nella famosa Cattedrale.  Quello che riconoscono come il momento di svolta del loro viaggio. Il momento in cui da gruppo che ha condiviso storie e letti, sono diventati singoli, e hanno potuto godere dell’arrivo, della strada percorsa, del traguardo raggiunto, non per forza scontato.

L’entusiasmo di un’esperienza che si fa racconto anche attraverso le immagini. Le lacrime per l’ultimo tratto di strada, percorso da migliaia di pellegrini ogni anno, riconoscibili da una credenziale e una conchiglia. Il mettersi in gioco scegliendo un mezzo di passione e cercando di guardare ad una strada nuova senza sapere cosa attendersi.
Giuseppe vuole tornare a Santiago a piedi, Nicola e Pino vogliono portare la famiglia e mentre parlano arriva Natalia, in bici, sfreccia sorridendo lungo il corso e saluta con la mano. Anche lei si sta preparando al prossimo cammino. È quello che le si legge negli occhi.

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