Ridimensionato anche il pronto soccorso. Le rivendicazioni dei sindaci

Redazione

Cronaca - Ospedale di Petralia Sottana

Ridimensionato anche il pronto soccorso. Le rivendicazioni dei sindaci
L'atto aziendale proposto dall'Asp di Palermo rappresenta un ulteriore passo indietro per il diritto alla salute dei madoniti

26 Settembre 2019 - 19:44

Cattive notizie per l’Ospedale di Petralia Sottana. Dalla discussione dell’atto aziendale in sede di conferenza di servizio tenutasi queta mattina a Villa Niscemi fra la direzione generale dell’Asp di Palermo ed i sindaci della provincia sono venute fuori non poche criticità che riguardano l’ospedale Madonna dell’Alto e che, in sonstanza, vanno sempre sulla stessa direzione: un progressivo demansionamnto. L’ultima puntata di questa triste marcia indietro riguarda l’aggregazione della Unità operativa Pronto Soccorso di Petralia Sottana alla Unità operativa di Termini Imerese oltre alle già consolidate preoccupazione sul servizio di ginecologie. Vane le battaglie del passato, anche questo atto aziendale fa orecchie da mercante, di fatto stando così non sarà possibile garantire le emergenze-urgenze per tutto il giorno. Ultimo colpo inferto all’ospedale dalla nuova programmazione è la scomparsa delle Unità operative Farmacia e Laboratorio analisi dal presidio madonita.

I sindaci del Distretto Sanitario 35 in sede di conferenza di servizio hanno mostrato tutto il loro disappunto e il dirigente generale dell’Asp Daniela Faraoni ha garantito che le loto rivendicazioni saranno oggetto di valutazione del Governo Regionale e dal Ministero della Salute. Un’apertura che lascia ancora uno spiraglio ai sindaci di Alimena, Blufi, Bompietro, Castellana Sicula, Gangi, Geraci Siculo, Petralia Sottana, Petralia Soprana e Polizzi Generosa che, in un primo momento, si erano visti chiudere le porte senza avere la possibilità di rappresentare le esigenze del territorio madonita.

Il Direttore Generale dell’Asp ha quindi acquisito agli atti le rivendicazioni dei primi cittadini per inviarle all’Assessorato Regionale e al Ministero alla Sanità.

“Una soluzione che non fa gioire nessuno, ma che potrebbe diventare una occasione considerato che l’argomento è stato spostato sui tavoli politici che sono quelli che devono dare risposte ai cittadini” affermano in una nota congiunta i sindaci dei 9 comuni interessati. I temi sollevati dai sindaci riguardano proporio le criticità sopra indicate, ed in particolare il non funzionamento dell’aggregazione della Unità operativa Pronto Soccorso di Petralia Sottana alla Unità operativa di Termini Imerese, la non possibilità della ginecologia di garantire le emergenze-urgenze per tutto il giorno e la scomparsa delle Unità operative Farmacia e Laboratorio analisi dal presidio madonita.

I primi cittadini rivendicano il ripristino dell’aggregazione del Unità operativa Pronto Soccorso alla Unità operativa medicina generale di Petralia Sottana, come è stata in precedenza, che permetterebbe una migliore funzionalità della stessa vista la carenza di personale (5 unità medici) che limita i turni di pronta disponibilità diurni, notturni e per i trasferimenti in altri nosocomi. Inoltre, le due Unità operative del Madonna dell’Alto essendo state aggregate, negli anni, si sono “interscambiate” sia i dirigenti medici che gli infermieri ottenendo una sinergia lavorativa che ha permesso di offrire un migliore servizio all’utenza. Dal 2015 si è registrata la completa omogeneità dei percorsi assistenziali e la completa assenza di conflitti tra il personale. Si ricorda inoltre che ad oggi tutte le Unità operative (Ginecologia, Pediatria, Chirurgia, Laboratorio Analisi, Radiologia e Farmacia) che sono state aggregate alla Direzione delle Unità operative di Termini Imerese hanno progressivamente ridotto la loro attività produttiva residuandola alle sole attività ambulatoriali, perdendo posti letto (Ginecologia e Pediatria) e anche il personale. Una vera tragedia per il Nosocomio e la comunità madonita.

Per la ginecologia che oggi non garantisce neanche l’emergenza-urgenza “h24” continua una situazione che i sindaci definiscono con una sola parola “inaccettabile” la richiesta chiedono l’invarianza di posti letto dell’area chirurgica (6 posti letto chirurgia generale e 4 ortopedia e traumatologia) e l’inserimento di 2 posti letto per la degenza ginecologica che consentirebbero una migliore assistenza delle pazienti in emergenza-urgenza, nonché i servizi da rendere ai cittadini che necessitano di una assistenza ginecologica/ostetrica nell’arco delle 24 ore e specialmente con condizioni meteo avverse.

In merito alla scomparsa delle Unità operative di Farmacia e Laboratorio Analisi, delle quali si chiede il ripristino, è innegabile che anche queste sono state fagocitate dalle Unità operativa di Termini Imerese a cui erano state aggregate per una logica di funzionalità.

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