Cronaca

A processo per aver rubato 5 cucchiai dal carcere. Assolto dopo 7 anni

Avrebbe rubato 5 cucchiai dal carcere “Cavallacci” di Termini Imerese e per questo è finito a processo. La cosa più assurda della vicenda – raccontata sulle pagine del Giornale di Sicilia –  è che ci sono voluti ben sette anni e mezzo per giudicarlo e assolverlo. Protagonista dell’assurda vicenda è Antonino Cascino 64enne, che nel 2012 si trovava in carcere per scontare una pena per ricettazione.

“Il mio è stato un gesto di solidarietà”, ha detto l’imputato difeso dall’avvocato Domenico Trinceri. Il furto sarebbe avvenuto il 24 marzo del 2012, quando Cascino detenuto, aveva la mansione di occuparsi di rifornire della biancheria e di altri oggetti i detenuti. Avendo accesso al magazzino del carcere, secondo l’accusa, avrebbe approfittato della distribuzione di alcuni accappatoi per rubare le posate. Ad accorgersi del “furto”, due agenti del penitenziario. Il sacco che portava Cascino infatti, suonava sotto il metal detector. Cascino con il suo avvocato, aveva fin da subito chiesto di essere ascoltato per chiarire l’accaduto. E il 3 marzo del 2014, spiega ai carabinieri, che doveva consegnare quei cucchiai ai detenuti stranieri, “che ne avevano fatto più volte richiesta ma non li avevano mai ricevuti”.

“Qualche giorno prima – racconta ancora Cascino – un assistente in servizio nel magazzino, mi aveva detto “Quando arrivano provvedi”. É stato proprio quel “quando arrivano provvedi”, che ha inguaiato l’uomo, che ammette: “La mia superficialità è dipesa dal fatto che non ho chiesto l’autorizzazione all’assistente di turno quando ho prelevato le posate”. Nonostante le spiegazioni fornite, Cascino finisce a giudizio. E l’assurda accusa e la richiesta del pubblico ministero di condannare l’uomo a un anno. Il giudice Fabio Raia non ha ravvisato alcun reato nel comportamento dell’uomo. E così, accogliendo la richiesta dell’avvocato difensore, ha deciso di assolverlo. Peccato però, che ci sono voluti sette anni e mezzo.

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