Cronaca

Acqua non potabile, l’assessore Lo Pizzo: “Lavoriamo per una soluzione definitiva”

Ancora una volta un’ordinanza che vieta l’uso dell’acqua pubblica ai fini potabili, assessore quali novità?
“Purtroppo ancora una volta il sindaco è stato costretto a fare un’ordinanza che vieta l’uso potabile dell’acqua del rubinetto, i valori (così come da analisi in autocontrollo della ditta incaricata) di alluminio e ferro hanno superato il limite di 200 microgrammi per litro a causa delle piogge insistenti che, filtrando attraverso i terreni ricchi di questi metalli, hanno arricchito le nostre falde superficiali; d’altra parte le cronache dei giornali di questi giorni riportano medesimi atti compiuti da diversi Sindaci dei Comuni vicini che hanno sorgenti vicine alle nostre. Sono atti posti in essere a tutela dei cittadini”.

Sappiamo dell’incarico dato ad un professore universitario, quali misure state mettendo in atto per risolvere definitivamente il problema?
“Intanto garantiamo l’acqua potabile attraverso due serbatoi posti in prossimità dell’area giochi del viale Rimembranze che ci sono stati riempiti dalla protezione civile. Fino ad oggi abbiamo attutito il problema utilizzando l’acqua proveniente dalla diga Ancipa (che ha un contenuto di metalli più basso) ma le condotte idriche dell’invaso non garantiscono al 100 per 100 la tenuta per portate di acqua consistenti, i rischi di rottura (vedasi il recente caso sulla SS 120 in contrada Cicera) sono elevati e non possiamo rischiare di lasciare il paese senz’acqua durante le feste. Poi stiamo lavorando alacramente sul fronte della potabilizzazione definitiva”.

Ci dica di più su questa soluzione, a quando si approderà a qualcosa di concreto?
“Nicosia, che il Comune ha incaricato per la risoluzione del problema, sta portando avanti una serie di prove  sulle nostre acque che vengono analizzate prima e dopo i test; l’idea di base è quella di utilizzare come reagente la semplice calce e far precipitare i flocculi che si formano attraverso un processo di sedimentazione, chiaramente per definire la quantità della calce per litro di acqua o l’aggiunta di eventuali altri reagenti o filtri è necessario effettuare dei test e ci vuole tempo; il professore ha recentemente e giustamente chiesto una proroga per addivenire a dei risultati quanto più soddisfacenti. Per i non addetti ai lavori il problema potrebbe sembrare di semplice soluzione ma la fase di progettazione del potabilizzatore richiede pure la conoscenza di pressioni, portate ed energia impiegate anche al fine di assicurare una buona gestione da parte dell’Ente, un sistema complesso dunque”.

La gente si chiede anche con quali soldi finanzierete questo intervento?
“Abbiamo già sostenuto le spese per lo studio di fattibilità che in realtà sarà molto “spinto”, ci darà delle soluzioni concrete e di livello di progettazione superiore; avremo le risorse per la progettazione definitiva ed esecutiva e per realizzare l’opera, ancora non riusciamo a quantificare ma la strada della consulenza universitaria una volta conclusa dovrebbe anche farci risparmiare, in ogni caso abbiamo un avanzo di amministrazione che ci consentirà tranquillamente di affrontare le spese necessarie”.

Cosa si sente di dire ai sui concittadini, ogni ordinanza porta un allarme spesso giustificato?
“Quello che abbiamo sempre detto, la legge pone dei limiti che vanno rispettati e per questo si fanno le ordinanze.
Oggi a pranzo guardavo la mia bella lattina di birra, rigorosamente in alluminio e mi chiedevo che concentrazione di alluminio c’era in quel contenuto, ma vale lo stesso ragionamento per il caffè preparato con la moka o per i cibi preparati e conservati nelle vaschette di alluminio o con la carta o per la cioccolata avvolta nella carta di alluminio, recenti trasmissioni hanno dimostrato che le predette concentrazioni sono molto più consistenti di quella presente nella nostra acqua. Dopo anni l’Amministrazione Migliazzo sta mettendo in atto tutti gli strumenti possibili per portare a termine un impianto di potabilizzazione da metalli e questo mi sembra un atto da non sottovalutare ma, anzi, da valorizzare, ci vuole un altro po’ di tempo e di pazienza”.

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