Social network e piccole comunità. Se la rete è il bene comune del futuro

Marianna Lo Pizzo

Cronaca - L'analisi

Social network e piccole comunità. Se la rete è il bene comune del futuro
È ancora una volta il momento della solidarietà. Insieme si è più forti

12 Marzo 2020 - 14:28

Intrecci. Come quelli dei “panari” che si usavano un tempo dai nostri balconi, per collegarsi al piano inferiore senza dover fare le scale. Intrecci reali e intrecci virtuali. È ancora una volta il momento della solidarietà. Insieme si è più forti. Già numerosi commercianti madoniti avevano deciso ieri mercoledì 11 marzo, in piena autonomia, di abbassare le saracinesche e seguire le disposizioni del Governo. Un atto d’amore per i clienti, una rete solidale alternativa che andava a supportare le altre collaterali, attivate da associazioni di volontariato, per i più fragili.

Gangi è stato il primo paese in cui Nois Protezione Civile e Forum Giovani, si sono messi a disposizione insieme al Comune per attivare una linea telefonica a sostegno dei più anziani, per supportare la spesa alimentare e tutte quelle esigenze principali al fine di evitare che si esca di casa. Parrucchieri, barbieri e principalmente estetiste sono stati i primi sulle Madonie, a chiudere e chiedere a tutti di rimanere a casa con un annuncio sui loro account personali.
La rete di contatti umani che si intreccia al digitale si fa sempre più forte.

Si chiude tutto? Non ancora. Il lockdown non riguarda i generi di prima necessità. Sono questi ad essere garantiti ancora una volta. Chiudono i mercati in strada che ancora resistevano, chiudono i negozi di abbigliamento e alcuni negozi al dettaglio, chiusi bar e ristoranti, e sulle Madonie i commercianti, che conoscono bene la depressione economica antepongono la salute collettiva all’economia che già era un tasto dolente prima ancora dell’arrivo del Coronavirus.

Rimangono aperti alimentari e farmacie, ma anche poste, banche, edicole e tabaccai, ottiche, distributori di benzina. Sempre ieri pomeriggio il direttore dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus in conferenza stampa, ha dichiarato lo stato di pandemia. L’ Oms aveva già ringraziato l’Italia le misure adottate. L’Italia si ferma per un bene più grande. Ma la solidarietà continua anche online.

Sempre il Forum Giovani attraverso la pagina Facebook ha creato in collaborazione con alcune insegnanti della scuola primaria una ludoteca a distanza. Un modo per occuparsi dei bambini per due ore al giorno con esercizi e giochi creativi. Tutti stanno sfruttando la possibilità di essere interconnessi anche a distanza. E si moltiplicano le campagna solidali. La più famosa campagna di raccolta fondi è quella attivata dai Ferragnez. Quasi quattro milioni di euro raccolti in tre giorni, a favore del San Raffaele di Milano, e a cascate numerose iniziative sulla piattaforma di crowdfunding GofundMe attivate da privati cittadini a sostegno di numerose strutture italiane.

Qui le raccolte per alcuni ospedali siciliani.

E intanto corrono veloci le foto degli infermieri stremati e di quelli appena laureati, con indosso la mascherina e il camice pronto per entrare in corsia. L’Italia di questo momento ha già degli eroi nazionali. Eroi silenziosi di cui non ci si deve dimenticare. Fra un paio di settimane, se tutti faremo la nostra parte, potremo guardarci indietro con orgoglio. E vedremo la bellezza di questo nostra Italia, che ha cominciato a resistere tenendosi per mano, dal più piccolo dei paesi che la compongono. Quei paesi spesso dimenticati, dove rinunciare a poco è molto, ma dove si guarda al bene comune. Un bene chiamato futuro.

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