Cronaca

Vicenda Giglio: “Negato il confronto”. Lapunzina: “Difendo la salute pubblica”

“Esprimo profondo rammarico per la mancata opportunità di confronto che mi è stata negata, per la seconda volta, di intervenire in audizione al Consiglio Comunale di Cefalù”. Lo afferma il presidente della Fondazione Giglio di Cefalù, Giovanni Albano. “Ho formalmente rinnovato – ha detto Albano – la mia disponibilità a confrontarmi e a chiarire, nell’assise più rappresentativa della città di Cefalù, quanto la Fondazione abbia fatto e stia facendo per prevenire e contenere la diffusione del Coronavirus. Il confronto avrebbe sicuramente contribuito a dissipare le comprensibili preoccupazioni dei cittadini e a dare sostegno a quanti, ogni giorno, sono in prima linea in questa emergenza per assistere i pazienti”.

Intanto anche il  sindaco Rosario Lapunzina torna sull’argomento Covid Hospital di Cefalù: “C’è qualcuno che, forse volutamente, fraintende quello che a nome della cittadinanza di Cefalù in questi giorni ho detto e fatto. Il mio non è mai stato e non sarà mai un “no”, in sé e per sé all’accoglienza, alla condivisione ed al doveroso senso di responsabilità che deve unirci in questo momento di emergenza. Ma è proprio per quel senso di responsabilità che oggi più che mai deve guidare le nostre azioni che ho affermato e continuo ad affermare il grave pericolo per la salute pubblica che si cela dietro la scelta, tecnicamente sbagliata, di realizzare al Giglio di Cefalù un reparto dedicato ai pazienti Covid-19. E’ di fatto impossibile rispettare le linee guida sulla divisione dei percorsi. Anche la scelta di far entrare dall’obitorio i pazienti covid non risolve il problema. Penso ad esempio all’utilizzo promiscuo dei servizi di radiologia. Non più tardi di due giorni fa anche i dipendenti del Giglio hanno chiesto garanzie e percorsi riservati considerato che ad oggi sono costretti ad entrare attraverso l’ingresso principale assieme agli utenti in attesa per il pre-triage, analisi e pre-ricoveri. Cefalù non volta le spalle all’emergenza. Cefalù vuole solo evitare che una scelta sbagliata possa dare il via ad un nuovo focolaio ospedaliero che esporrebbe il nostro ospedale e la nostra comunità a rischi e conseguenze inimmaginabili”

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