I pendolari a Mattarella: “I cantieri ferroviari non rimangano incompiute”

Redazione

Cronaca - L'appello

I pendolari a Mattarella: “I cantieri ferroviari non rimangano incompiute”
"Non fate una errata scelta politico-programmatica riguardo a un armonico sviluppo economico, sociale e culturale dell'intera Isola".

15 Aprile 2020 - 16:41

Il “Comitato Pendolari Sicilia” e il Comitato Cittadino “Cefalù-Quale ferrovia” hano scritto una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, affinché “venga scongiurato che il gravissimo problema del coronavirus possa fornire una potente “arma di distrazione” e che perciò si finisca col perpetuare una ennesima, gravissima, errata o incompleta scelta politico-programmatica riguardo a un armonico sviluppo economico, sociale e culturale dell’intera Isola”.

L’allarme riguarda esclusivamente l’ammodernamento della rete ferroviaria siciliana previsto nel “Piano Nazionale per il Sud” (recentemente varato dal Ministero per il Sud e la Coesione Territoriale), e in particolare la cancellazione del completamento del raddoppio della dorsale tirrenica Messina-Palermo-Trapani, in larghissima parte già realizzato lungo la Palermo-Messina.

“Ci sembra estremamente grave – affermano i presidenti dei due Comitati, Giacomo Fazio e Vincenzo Cesare – che dai decennali programmi dell’Unione Europea, nazionali, regionali e delle Ferrovie venga cancellato il completamento in doppio binario dei circa 80 chilometri tra le stazioni di Patti (ME) e Castelbuono (PA), lungo i 224 chilometri complessivi della tratta Messina-Palermo, dei quali 144 chilometri sono già quasi totalmente in esercizio”.
Oltre alla cancellazione del già previsto completamento del doppio binario lungo la Palermo-Messina, anche per la tratta da Palermo a Trapani è in programma – nel Piano per il Sud – soltanto il “contentino” dell’ammodernamento e della velocizzazione della linea, confermandola però a “binario singolo“, col rischio evidente della riduzione a “ramo secco” di questa parte della rete ferroviaria regionale, che si aggiunge al portato di spreco di denaro pubblico per il mancato pieno utilizzo di quanto già realizzato in doppio binario.

Il tutto, nonostante la litoranea Palermo-Messina figurasse, sin dalla fondazione dell’Unione europea, come terminale del Corridoio ferroviario Numero 1, Asse Berlino-Palermo, implementato dalla Commissione Europea con il prolungamento, nel 2004, come Network di trasporto transeuropeo TEN-T, ovviamente a binario doppio, fino a Trapani. Programmi, questi, recepiti e reiterati dai Governi nazionali e dalle Ferrovie per un valore di quasi 4 miliardi di investimenti.

L’Alta Velocità “light”, oltre a favorire il rilancio dell’economia e del turismo, a incrementare il pendolarismo, a contenere lo spopolamento dei comuni attraversati o che gravitano lungo questa primaria infrastruttura, servirebbe anche a scongiurare il rischio a carico delle esigenze, primarie e indifferibili, di incolumità pubblica e sicurezza per gli utenti e il personale delle Ferrovie: un rischio che sulla linea in parola incombe da tempo, a causa della permanenza del binario unico.

“Vorremmo che venisse scongiurato – aggiungono Fazio e Cesare – che la fascia settentrionale della Sicilia diventi presto, e per oltre un secolo, il Sud economico, sociale e culturale dell’Isola, e il Sud dell’Europa sempre più profondo”. Nell’appello a Mattarella e Conte – ma anche ai preposti organismi ministeriali, della Regione Siciliana, delle Ferrovie, ai Sindaci dei Comuni che gravitano lungo la costa settentrionale sicula, e ancora alle forze politiche e sindacali tutte – si chiede di adoperarsi affinché anche nei vari programmi ministeriali da predisporre per il rilancio dell’economia dopo il coronavirus, vengano prontamente inseriti i necessari finanziamenti per completare la linea ferroviaria settentrionale della Sicilia con la realizzazione dei tratti mancanti di doppio binario lungo la Messina-Palermo e lungo quella Palermo-Trapani.

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