Viadotto Himera, botta e risposta Cancelleri-Falcone: “Mr Pungolo”; “Alice”

Redazione

Cronaca - La polemica

Viadotto Himera, botta e risposta Cancelleri-Falcone: “Mr Pungolo”; “Alice”
A quattro giorni dal taglio del nastro del nuovo viadotto Himera, è botta e risposta fra il viceministro e l'assesore regionale

27 Luglio 2020 - 08:55

A quattro giorni dal taglio del nastro del nuovo viadotto Himera, sull’autostrada Palermo-Catania, è botta e risposta fra il viceministro Giancarlo Cancelleri e l’assesore regionale Marco Falcone. Per Cancelleri, “il racconto che l’assessore regionale siciliano Marco Falcone si ostina a sostenere riguardo la ricostruzione del viadotto Himera è oltremodo stucchevole. Riconsegnarlo dopo 5 anni sicuramente non è un vanto, purtroppo è la realtà dettata dai tempi delle procedure e della burocrazia sulla quale sono intervenuto personalmente e con un risultato tangibile: lo sblocco e la riapertura”.

“Servivano non soltanto i rimproveri e la richiesta di risarcimento danni, ma anche la sfida delle mie dimissioni per convincere Anas e Governo nazionale a mettere una pezza sulla vergogna nazionale del viadotto Imera – dice Falcone – Una vergogna che si vorrebbe trasformare in trionfo. In questi tre mesi, grazie alla mia sfida, è stata data un’accelerazione sino al punto di forzare su alcune norme, come ben comprendono gli addetti ai lavori, e ci auguriamo senza conseguenze negative. Bene, comunque, che l’opera si concluda come da noi auspicato. Purtroppo rimane la sola, nel desolante contesto in cui si trova l’intera autostrada Palermo-Catania, dilaniata da ben 42 cantieri sonnecchianti e 20 interruzioni abbandonate a loro stesse. Questa è la realtà sotto gli occhi di tutti: Governo e Anas brindano al calvario dell’A19″.

Insomma per Falcone, “Governo nazionale e Anas si stanno precipitando a completare meno di 300 metri di viadotto, fra grancasse e dirette sui social, dopo cinque anni di nulla. Finora, infatti, nei cantieri abbandonati da Anas e da Roma c’è stato solo il Governo Musumeci, a lavoro sulle soluzioni per scongiurare nuove incompiute. Dalla paralisi delle statali Palermo-Agrigento ed Agrigento-Caltanissetta o del viadotto Villano, le opere Anas in Sicilia sono una Via Crucis e, forse, servirebbe una dimissione al mese per dare finalmente una svolta a questi cantieri. Per quanto ci riguarda, stiano tranquilli i grillini: noi gli impegni li manteniamo, e infatti anche da semplice deputato continuerò a lavorare per contrastare il malgoverno nazionale, a lavorare per ridare alla Sicilia dignità infrastrutturale, recuperando anni di abbandono e trascuratezza”.

Ma Cancelleri dice: “Un governo regionale che in più di due anni non ha prodotto nessuna riforma, che si vanta dei tempi e del lavoro del Consorzio Autostrade Siciliane e che si convince che la minaccia delle dimissioni di un assessore sia stato lo stimolo per accelerare i lavori, perdonatemi, ma da questo governo regionale io lezioni non ne accetto. Il signor Pungolo, è lo stesso che in questi lunghi 5 anni non ha mosso un dito per mettere in sicurezza la frana che, ancora, insiste sull’Himera; sempre lo stesso, da mesi ormai, deve semplicemente comunicare la lista delle strade provinciali per cui il governo, già nel Conte 1, ha predisposto un commissario straordinario per intervenire e spendere velocemente i fondi messi a disposizione della regione per la manutenzione; sempre da Mister Pungolo ci si aspetta la stessa pressione e delegittimazione che ha nei confronti di Anas magari per il Cas, protagonista di cantieri dormienti e sordo ai richiami del ministero delle infrastrutture in materia di non conformità nei tratti a lui concessi. Invito l’assessore a dare un taglio alle polemiche, ammettere che minacciare le sue dimissione se il viadotto fosse stato pronto il 31 non è stata una bella uscita e nemmeno un bel messaggio per tutti i siciliani per cui la sfida deve essere sempre il raggiungimento di un risultato, un dovere soprattutto per la politica che governa la Regione. Ci vediamo il 31, perché l’Himera riaprirà, non perché qualcuno ha minacciato di dimettersi, ma perché qualcun altro ha lavorato senza sosta, con sacrificio e massimo impegno, perché la Sicilia merita di vincere tutte le sfide per un vero rilancio”.

Ma Falcone controribatte: “Ci dispiace di aver interrotto i sogni di Alice nel Paese delle meraviglie, riportando certi esponenti del Governo Conte alla dura realtà delle loro inadempienze. Sarebbe bene che giorno 31, prima di andare al viadotto Himera, qualcuno si faccia un giro sui 192 chilometri della Palermo-Catania. Anzi, se riesce, quel qualcuno venga con il ministro De Micheli con cui è notorio non avere particolare feeling. Porti pure il presidente Giuseppe Conte, facendolo atterrare a Fontanarossa per poi raggiungere l’Himera lungo l’A19. Arrossirebbero dalla vergogna, catapultati in un’autostrada che sembra un videogioco, con trappole e tranelli da superare a ogni chilometro”.

E per quanto riguarda le strade provinciali: “Vorrei ricordare che il presidente Musumeci ha dato l’ok da oltre 8 mesi alla nomina di Gianluca Ievolella a commissario per la viabilità. Si ricordi, Alice, che ancora l’ingegnere Ievolella aspetta tale nomina per mettere a punto i primi interventi. Tutto ciò malgrado le reiterate richieste del nostro Governo. A proposito, per consentire al commissario di lavorare e in assenza di concreti finanziamenti da Roma, il Governo Musumeci ha messo a disposizione del nominando commissario ben 100 milioni, appunto per dare un senso a questa nomina. Purtroppo non mi pare che si siano fatti passi avanti. E d’altronde, già per sbloccare la Catania-Ragusa, ci sono voluti 620 milioni messi a disposizione dal Governo Musumeci. Anche lì da sei mesi aspettiamo la promessa nomina del commissario”.

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