Serie A: le trattative di mercato più calde delle big in vista della nuova stagione

Redazione

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Serie A: le trattative di mercato più calde delle big in vista della nuova stagione
Il campionato italiano riprenderà a breve e nel frattempo le squadre della Serie A si stanno fiondando sulle occasioni di mercato

24 Settembre 2020 - 09:57

Il campionato italiano riprenderà a breve e nel frattempo le squadre della Serie A si stanno fiondando sulle occasioni di mercato. Soprattutto le big stanno tenendo in piedi delle trattative piuttosto interessanti. Luis Suarez, stella del Barcellona, è vicino alla Juventus, che nel frattempo sta corteggiando anche Edin Dzeko pur di non rischiare di rimanere scoperta in attacco. L’Inter, invece, ha deciso di rinforzare le fasce con gli innesti di Kolarov e Darmian, dopo l’acquisto già ufficiale di Achraf Hakimi, ufficializzato diverso tempo fa.

Il Milan è riuscito a trovare un accordo per il rinnovo di Zlatan Ibrahimovic e ha prelevato in prestito dal Real Madrid Brahim Diaz, mentre a centrocampo il colpo è rappresentato da Sandro Tonali, futura stella della Nazionale. La Roma ha ottenuto a titolo definitivo Mkhitaryan, mentre il Napoli ha sostenuto l’acquisto più costoso della sua storia scegliendo Victor Osimhen. Insomma, una sfilza di nomi di tutto rispetto, fra giocatori già affermati e grandi promesse. C’è, però, un particolare che stona.

Ad eccezione di Darmian e Tonali, infatti, i principali movimenti delle prime squadre in classifica hanno riguardato e riguarderanno calciatori stranieri, provenienti da altri campionati. Torna dunque in auge il tema degli stranieri in Serie A. La mente vola inevitabilmente a 40 anni fa, precisamente al 9 maggio 1980, quando il Consiglio federale approvò il ritorno degli stranieri nel calcio italiano dopo quasi 15 anni di chiusura delle frontiere, successiva alla figuraccia della Nazionale azzurra ai Mondiali del 1966, con lo storico goal del coreano Pak-doo-Ik. La Federazione aveva imposto il veto sull’ingaggio di nuovi calciatori stranieri, che fino a quel momento avevano alzato il tasso tecnico del campionato, ma che al tempo stesso avevano impedito a molti giovani italiani di farsi notare. Senza un passo indietro di questo tipo, elementi come Falcao e Krol non si sarebbero mai presi la scena negli anni ’80.

A settembre del 2019, su 182 nuovi acquisti della Serie A solo 60 erano calciatori italiani, mentre 79 stranieri arrivavano da altri campionati. Sono stati invece 6 gli italiani ritornati nello Stivale, nella fattispecie Balotelli, Barreca, Buffon, Darmian, Okaka e Zappacosta. Col tempo, la percentuale di calciatori italiani presenti nel massimo campionato è scesa all’incirca verso il 40%, ma le statistiche dei calciatori italiani effettivamente impiegati in campo sono ancora più impietose. Ciò significa che a fare le fortune della Serie A sono prevalentemente atleti che arrivano da fuori.

Non sempre la scelta sugli stranieri ha ripagato le società che avevano investito su potenziali crack del calcio. L’infografica sui migliori e i peggiori stranieri della Serie A è molto chiara. Alcuni si sono innalzati a stelle di livello internazionale a prescindere dalle vittorie: si passa da Javier Zanetti a Samir Handanovic, ma si pensa anche ai vari Goran Pandev, Sebastian Frey e Marek Hamsik. I flop, però, rimangono facilmente nella memoria dei tifosi: Mendieta, Lehmann, Esnaider, Gresko sono solo alcuni dei giocatori che hanno subito più fischi ai tempi della loro militanza in Serie A. La Nazionale italiana ha clamorosamente fallito la qualificazione all’ultimo Mondiale, ma sta ottenendo un rendimento notevole da un paio d’anni a questa parte. Che il cambio di tendenza sia solo rimandato?

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