L’autunno in festa di Verbumcaudo. La vendemmia di comunità è un successo

Marianna Lo Pizzo

Cronaca - Nel bene confiscato

L’autunno in festa di Verbumcaudo. La vendemmia di comunità è un successo
La prima iniziativa pubblica della Cooperativa Sociale Verbumcaudo che apre le porte del Feudo sottratto alla mafia

28 Settembre 2020 - 17:39

Bene confiscato. Vietato l’ingresso. Due cartelli affissi all’ingresso del feudo Verbumcaudo, un gruppo di case con un ampio baglio sulla campagna siciliana. Non bastano le nuvole della prima domenica d’autunno a celare la bellezza di un luogo che racconta della stagione appena trascorsa. Le stoppie, numerose, sono il segno che la trebbiatura quest’anno è stata portentosa. Il granaio di Sicilia, era così chiamato, l’ entroterra siciliano.

Si intuisce tutta la bellezza di un luogo, la cui storia passata si ferma sulla soglia del Feudo. In questa domenica d’autunno, si celebra un nuovo inizio e di questo racconto, i protagonisti sono i ragazzi della Cooperativa Sociale Verbumcaudo. Un anno fa, undici ragazzi, dopo aver partecipato ad una selezione pubblica, si sono incontrati. Da lì a breve avrebbero formato una squadra di lavoro. Chi li ha portati a Verbumcaudo, il feudo confiscato grazie a Giovanni Falcone? Un atto di fede alla loro terra. Rimanere in Sicilia e scommettere su una proprietà che aveva bisogno di cure, che aveva bisogno di riscatto.

I ragazzi del prodigio del territorio madonita. Vengono da Resuttano, Polizzi, Vallelunga, Petralie, Castellana, Valledolmo e oggi in una cooperativa sociale, lavorano nel vallone tra Polizzi Generosa, Valledolmo e Vallelunga Pratameno, con 150 ettari di terra, tornati a splendere in quest’estate caldissima. Un anno duro, dopo la prima fase iniziale, con una pandemia mondiale in corso e con la forza della volontà di credere innanzitutto in un progetto comunitario.

Vittorio trasporta velocemente le tine di peperoni per il pranzo e le conserve con il marchio della cooperativa, pomodoro siccagno,la prima raccolta di quest’estate. È il responsabile del settore sociale della Cooperativa. Durante il lockdown la sua mansione ha subìto delle variazioni a cui si è affidato senza remore. “Qui tutti abbiamo un ruolo definito, ma siamo al servizio l’uno dell’altro. Oggi abbiamo voluto celebrare la vendemmia in un rito collettivo per coinvolgere tutti coloro i quali si sentono protagonisti del cambiamento della nostra terra”.

Nel vigneto, dedicato al sindacalista Placido Rizzotto si arriva in processione. Si scende lungo il costone che fiancheggia i caseggiati dimessi del Feudo, fino alle vigne pronti per raccogliere l’uva che diventerà a breve succo dorato. Il vigneto è un piccolo scrigno, qui si trova una delle 3 banche del germoplasma della regione Sicilia per il patrimonio viticolo siciliano, e sono state piantate trentadue varietà di viti che, oltre all’attività di ricerca, garantiscono la conservazione della biodiversità.

Così si sancisce l’apertura del Feudo, celebrata dal presidente della Cooperativa, Luca Li Vecchi, che dopo aver accompagnato i partecipanti e raccontato della loro storia. “Quando siamo arrivati qui un anno fa, in un territorio in cui non ci conosceva nessuno, non sapevamo ancora che tutti gli abitanti del territorio ci avrebbero dato una mano a riprendere in mano questa terra abbandonata. Abbiamo avuto aiuto da tutti. Hanno messo a disposizione mezzi e lavoro per coltivare la terra. Il nostro primo trattore è arrivato solo quest’anno. Questo è il miracolo di Verbumcaudo. Coltivare comunità”.

Luca, Vittorio, Nicola, Gandolfo,Teresa, e Totò che non smette di urlare, di sorridere, di correre da un lato all’altro del feudo, di contagiare con allegria tutti quelli che oggi sono arrivati qui per condividere questo giorno, lavorano sodo e vogliono continuare a farlo. Dal lavoro manuale agli obiettivi sociali di promozione della cultura della legalità e al sostegno a soggetti svantaggiati, la cooperativa ha diversi progetti da realizzare.

Quei cartelli, a futura memoria, all’ingresso del Feudo, celebrano la rottura con un passato che ha piegato l’isola, celebrano un nuovo inizio economico, un atto di coraggio, per un territorio piegato dallo spopolamento e dall’abbandono dei campi. Il progetto Verbumcaudo è sostenuto da “Fondazione Con il Sud” e “Fondazione Peppino Vismara” nell’ambito di un’iniziativa realizzata da Consorzio Agrietica in partenariato con i comuni di Polizzi Generosa e Valledolmo, Confcooperative Sicilia, Consorzio Madonita Legalità e Sviluppo e Cresm – Centro ricerche economiche e sociali per il Meridione.

“Tutti i nostri partner sono fondamentali per la riuscita dei nostri progetti. Le istituzioni e gli enti al nostro fianco fin dall’inizio ci hanno permesso di conoscere le nostre possibilità e le nostre abilità e di sfruttarle al meglio per la comunità. Adesso pensiamo al recupero dei caseggiati che riversano in cattive condizioni e al riavvio dei laboratori anche per soggetti svantaggiati. Miriamo al reinserimento nel mondo del lavoro o al primo inserimento nel settore agricolo e biologico anche attraverso borse lavoro. È una sfida aperta per il futuro”. “Coltivare comunità, seminare futuro” è lo slogan che campeggia sullo t-shirt che indossano i partecipanti alla vendemmia. Un primo rito celebrativo di comunità di successo.

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