Lo stabilimento ex Fiat tornerà in mano pubblica

Redazione

Cronaca - Il tira e molla

Lo stabilimento ex Fiat tornerà in mano pubblica
La cessione sarebbe prevista nel programma concordatario che i tre commissari di Blutec stanno preparando

02 Ottobre 2020 - 15:37

Lo stabilmento ex Fiat dovrebbe tornare in mano pubblica. E’ quanto svela il quotidiano Economy Sicilia che rivela un piano di riqualificazione, con datio in solutum dello stabile ai creditori pubblici. La cessione sarebbe prevista nel programma concordatario che i tre commissari di Blutec stanno preparando e che sarà presentato nei prossimi giorni (entro il 5 ottobre ) al Mise. “Secondo fonti sindacali, i commissari hanno chiarito che la garanzia per i lavoratori continuerebbe a essere la proprietà pubblica dell’immobile”, scrive il quotidiano.

“L’affermazione dei commissari straordinari di Blutec, secondo cui il programma che sta per essere presentato dovrebbe essere in grado di assicurare la tutela occupazionale di tutti i lavoratori coinvolti, viene naturalmente incontro in linea di principio alle istanze sindacali – dice dichiara Gianluca Ficco, segretario nazionale della Uilm responsabile del settore auto- . Tuttavia prima di poter esprimere qualsivoglia giudizio sulla solidità del programma abbiamo bisogno di conoscere nel dettaglio le proposte di acquisizione e i progetti di riqualificazione del sito di Termini Imerese. Per quest’ultimo anzi chiediamo garanzie ulteriori, come una presenza pubblica nel soggetto che si incaricherà della riqualificazione industriale, soggetto che chiediamo sia unico e non già frammentato in una pluralità di attori fra di loro giuridicamente distinti”.

“Per noi è essenziale – conclude Ficco – che il programma privilegi al massimo la tutela occupazionale per i lavoratori di tutti i siti coinvolti. Per Termini Imerese occorreranno particolari garanzie, giacché i piani di riqualificazione industriale sono sempre molto lunghi e rischiosi. Infine chiediamo di riconoscere finalmente il diritto all’anticipo pensionistico per i lavoratori che hanno svolto mansioni usuranti, diritto già sancito in teoria dalla legge ma in pratica vanificato dalla richiesta di documentazione impossibile”.

Per la Fiom e per la Cgil c’è un punto imprescindibile in merito al piano: la garanzia della continuità produttiva e occupazionale per le lavoratrici e i lavoratori di tutti gli stabilimenti “su cui – si legge in un comunicato del sindacato – abbiamo chiesto al Mise un tavolo di approfondimento specifico in presenza e non in videoconferenza, con il Ministero dello Sviluppo economico, i commissari straordinari, Invitalia e le singole regioni interessate, vista la delicatezza del confronto. Chiediamo inoltre che le Regioni garantiscano piani di sostegno ai piani di sviluppo, a partire dalla Regione Sicilia con l’accordo di programma”. La Fiom e la Cgil chiedono una garanzia pubblica per il soggetto industriale che interverrà nella risoluzione della crisi su Termini Imerese a partire da Invitalia.

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